Il M5S esce allo scoperto: “Raggi si assuma le sue responsabilità”
Queste sono sicuramente le ore più difficili della vita politica di Virginia Raggi. Dopo l’arresto di Raffaele Marra, suo braccio destro, la cacciata, voluta da Beppe Grillo, di Daniele Frongia e Salvatore Romeo e l’inutile tentativo della prima cittadina di continuare ad esercitare il suo mandato senza simbolo politico, non avendo la maggioranza necessaria nel consiglio comunale, il Movimento 5 Stelle ha deciso di ribadire le sue posizioni ufficiali sull’operato della sindaca. Lo ha fatto attraverso Luigi Di Maio, il quale in un post sul blog di Grillo ha spiegato la sua mancanza di fiducia nei confronti di Marra fin dal primo giorno: “Durante l’incontro con Marra, di cui anche Davide Casaleggio e Beppe Grillo erano al corrente, svolto nel mio ufficio a Montecitorio con tanto di registrazione all’ingresso, gli riportai che il Movimento non aveva fiducia in lui e che quindi non era il caso che facesse parte del Gabinetto del Sindaco. Ho aggiunto anche che essendo dirigente assunto per concorso non potevamo certo licenziarlo. Lui ci tenne a spiegarmi che le cose che si dicevano sul suo conto non erano vere. Ma il suo racconto non cambiò il mio e il nostro orientamento: non aveva la fiducia del Movimento 5 Stelle, per questo non era opportuno che stesse nel gabinetto del Sindaco”.
Di Maio conclude: “Questo incontro è servito a rendere chiaro, anche se non ce n’era bisogno, come tutto il Movimento ha sempre chiesto l’allontanamento di Marra e che non ci sia mai stata sponda da parte di alcuno. Marra se ne doveva andare e, con cortesia, glielo dissi in faccia”.
La sentenza definitiva di Beppe Grillo, lanciata sul suo blog, è la seguente: “Da oggi si cambia marcia. Bisogna riparare agli errori fatti per fugare ogni dubbio. L’attività fatta da persone che si sono dimostrate inaffidabili sarà attentamente vagliata e opportunamente o riesaminata da cima a fondo”.
Dunque, un maggior controllo nei confronti dell’attività di Virginia Raggi da parte del Movimento, cosa richiesta per mesi a gran voce dai cittadini e dagli stessi militanti, dopo tutto il tempo nel quale i pentastellati hanno difeso l’autonomia decisionale della sindaca. D’altronde, a mali estremi, estremi rimedi.