Il grande freddo per i senza fissa dimora
Sarà capitato a molti di noi girare per le strade di Roma e incontrare persone che hanno a seguito una sorta di “bagaglio mobile” che trascinano a fatica da una parte all’altra della città oppure che stazionano davanti a luoghi iper affollati da turisti e romani, che con tanta normalità, li considerano “accessori” culturali del luogo.
Piazza di Spagna ne è un esempio vivente, ma non solo. D’inverno, se il tempo è clemente, come probabilmente lo è stato fino a qualche settimana fa, vivere e dormire per strada non è molto complicato, visto che chi ha scelto questa condizione è abituato a sopportare disagi di vario genere, benché non tutti coloro che si ritrovano nella medesima condizione abbiano scelto di vivere per strada o senza fissa dimora, ma ci si sono ritrovati.
È con queste temperature glaciali artiche che purtroppo queste persone senza un tetto sulle spalle, stanno facendo i conti in questi ultimi giorni.
L’amministrazione comunale ha ampliato l’assistenza ai senza fissa dimora garantendo anche l’apertura durante la notte di diverse stazioni della metropolitana di Roma. Dal 5 gennaio sono aperte le stazioni metro di Flaminio, Piramide FS, Jonio e Vittorio Emanuele (dalle 24 alle 5 da domenica a giovedì e dall’ 1.30 alle 5 il venerdì e il sabato). Tutto ciò nell’ambito di un maggiore adeguamento del piano freddo.
La gara di solidarietà, si fa per dire, ha coinvolto anche il Vaticano. Infatti, Papa Francesco ha autorizzato l’Elemosineria apostolica, cioè l’ufficio della carità del Pontefice stesso, a lasciare i dormitori aperti 24 ore su 24 per le persone senza fissa dimora o senza tetto di Roma. Si tratta del Dono di Misericordia, accanto alla Chiesa di Santo Spirito in Sassia, del Dono di Maria, il dormitorio in Vaticano gestito dalle suore di Madre Teresa di Calcutta, e della palazzina di via Rattazzi, vicino alla stazione Termini. Oltre ad alcune auto messe a disposizione “Per coloro che invece non intendono lasciare i loro ritrovi abituali” come riferito ai microfoni di Radio Vaticana dal monsignor Konrad Krajewski.
Ma, è chiaro che pur mettendo a disposizione dei luoghi fisici dove ripararsi dal gelo, il vero problema rimane: una volta riparati, è necessario provvedere a riscaldare queste persone.
E allora, la Croce Rossa a Roma sta organizzando una raccolta di coperte, sacchi a pelo, giacconi invernali, sciarpe, cappelli e guanti, al fine di assistere maggiormente questo vasto popolo senza dimora.
Pertanto, per chi volesse contribuire a questa ulteriore iniziativa sociale, potrà consultare direttamente il sito internet della Croce Rossa Italiana verificando i luoghi più vicini per la destinazione del materiale.
Di Donatella Carriera