L’incendio del Baobab: solo la punta dell’iceberg

La lotta del centro di accoglienza Baobab aveva smosso gli animi dei sostenitori all’accoglienza dei migranti, che avevano addirittura allestito sit-in e manifestazioni per salvare la struttura dal destino che le era stato riservato dalla giunta comunale, ovvero la chiusura. Non era servita nemmeno la richiesta fatta al Comune di concedere l’autogestione, rifiutata da Virginia Raggi. E la lotta è finita in modo molto amaro: alle 2:30 di notte del 6 gennaio un incendio ha devastato l’ex centro, distruggendone il tetto e circa 300 metri quadri dei 1000 sui quali si estendeva. Le cause al momento sono sconosciute, ma la Polizia non esclude la pista dolosa.
Un fatto che rischia di riaccendere il conflitto tra i sostenitori del Baobab e la giunta comunale, oltre che tra gli stessi primi e gran parte della popolazione urbana, stanca della tendopoli presente in via Cupa, dove un tempo sorgeva la struttura. Un conflitto vero e proprio tra poveri, come quello che sta imperversando in molte città d’Italia in questi giorni, in primis Bologna. Senza contare il rischio, non tanto lontano, dell’impiego di reparti speciali delle Forze dell’Ordine, se non, come nel caso di Milano, addirittura dell’Esercito per sorvegliare le zone delle città considerate “calde”.
Questo scenario non è affatto incoraggiante per Roma, che in questi giorni sta attraversando gravissimi problemi al livello istituzionale, oltre che sociale. Questi sono i presupposti per un 2017, purtroppo, difficile per la nostra Capitale.

Di Simone Pacifici

Simone Pacifici

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: