Roma chiude i battenti
Il 2017 per la nostra città non sta partendo con il piede giusto e a dir la verità neanche si è concluso con quello giusto. Forse complice il grande freddo polare che in questi giorni ha serpeggiato nella nostra metropoli, la situazione per il lavoro è in forte crisi. Roma sta chiudendo i battenti! È notizia di questi ultimi giorni che viene ripresa dalle maggiori testate nazionali, anche a carattere locale, che la rete All News di Sky venga trasferita da Roma a Milano lasciando nella Capitale solo un piccolo “ripetitore” per la politica.
Una notizia questa che fa emergere pensieri e preoccupazioni sull’economia di questa città visto che a rischio ci sarebbero circa 500 posti di lavoro della sede di via Salaria oltre a tutto l’indotto a seguire come ad esempio quello delle compagnie dei taxi che addirittura hanno stipulato convenzioni e facilitazioni con la stessa azienda per i propri dipendenti.
Sicuramente è corretto che un’azienda, soprattutto in questo momento storico, ottimizzi i costi di struttura e dell’organizzazione, oltre ad essere legittimo. Ma quello che all’occhio del lettore, e non del management, emerge, è che nel giro di qualche settimana si stanno creando ulteriori potenziali perdite di posti di lavoro; potenziali poiché non abbiamo ancora certezza sulle decisioni aziendali, ma di fatto, sarà difficile riallocare tutte le persone che lavorano a Roma in una sede diversa in un’altra città. A meno che l’azienda non abbia soluzioni al riguardo.
Ma insomma, il problema vero in tutta questa situazione è quello che l’ennesima azienda e/o multinazionale importante che da lavoro a tante persone, potrebbe lasciare questa città con un ulteriore problema di stabilità economica per intere famiglie.
Non è bello vedere una città come Roma potenzialmente ricchissima di industrie anche nel terziario avanzato, che invece, dovrà fare del Colosseo la sua unica fonte di reddito. Ormai, infatti, è rimasto solo il turismo e anche su questo ci sarebbe molto da dire. Tutto il resto è stato venduto all’estero, o semplicemente trasferito a Milano o altrove, o semplicemente fallito.
Quindi da un lato la preoccupazione va alla perdita dei posti di lavoro e dall’altro lato all’azienda stessa. Oggettivamente, non si possono costringere le aziende a non perseguire il loro scopo sociale essendo questa una città a tutti gli effetti trascurata dalla politica. Politiche del lavoro inadeguate, tempi di spostamenti inaccettabili, metropolitane e trasporti inesistenti, pulizia della città inqualificabile, strade inesistenti, non consentono a nessuna azienda seria di fare business. Il decoro del posto dove l’azienda è collocata dovrebbe essere scritto nel codice etico dell’azienda stessa perché un indicatore di business.
E allora, se questa fuga fosse confermata, gli amministratori locali si cominceranno a fare qualche domanda o continueranno a dire che è necessario avere del tempo per fare le cose? Quali cose e quale tempo stanno chiedendo? Le aziende vanno via e non verranno rimpiazzate da altre aziende che contribuiranno a ripristinare il livello economico della città e dei lavoratori. E’ come dire ad un malato terminale che è necessario avere del tempo per trovare il farmaco salvavita! Scherziamo vero? Il malato morirà sicuramente.
Ma noi della redazione tifiamo per i colleghi di SKY e naturalmente per tutte le persone che a vario titolo lavorano e collaborano con l’azienda, auspicandoci che non si arrivi ad un’altra Almaviva. E voi, che ne pensate di questa situazione?
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Di Donatella Carriera