Maltrattamento degli animali: interviene la Procura di Roma
I media ogni giorno ci propinano sempre più storie di maltrattamenti di donne, bambini e talvolta anche di anziani. Poco si parla di maltrattamento degli animali che farebbe appeal solo su un pubblico sensibilmente coinvolto nei confronti di questi ultimi. Del maltrattamento degli animali, tuttavia, si sta occupando ormai da qualche tempo e in maniera sempre più massiccia la Procura di Roma, che certamente di audience non ne ha bisogno. Il maltrattamento degli animali è considerato dal codice penale, ma non solo, un vero e proprio reato. L’art. 544- ter del codice penale punisce “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche” con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
Dal 2004, poi, il legislatore ha sempre più cercato di tutelare ogni genere di reato che andasse a ledere i sentimenti degli stessi animali. Situazioni di abbandono, sevizie o in generale sofferenze causate agli animali, oggi, dunque sono oggetto di questioni di interesse da parte di chi ci tutela.
Ed è giusto e corretto pensare che gli animali, da compagnia e non, abbiano una dignità al pari delle persone. E con questo discorso non si sta cercando di umanizzare gli animali, bensì solo di tutelarli dalla malvagità umana talvolta inspiegabile. Sulla questione si è pronunciata anche la Corte di Cassazione proprio muovendosi nella direzione della tutela dei sentimenti dell’uomo verso gli animali, chiarendo che per far scattare il reato non è necessario procurare all’animale una lesione fisica, ma è sufficiente la sofferenza, il dolore che l’animale prova soprattutto in caso di lesioni di tipo ambientali e comportamentali.
Per questi motivi la Procura può intervenire sulla questione dei maltrattamenti degli animali, adottando, qualora ravvedesse il reato, misure o provvedimenti di sequestro e spossessamento degli animali stessi. Successivamente, all’intervento poi, si rende necessario trovare una soluzione per i poveri animali che hanno subito dei maltrattamenti i quali, una volta salvati, debbono essere messi in condizione di continuare a vivere dignitosamente, affidandoli in custodia giudiziaria ad associazioni di tutela degli animali o affidandoli a persone che vogliono occuparsi effettivamente di un animale.
Roma Capitale, in questi giorni ha lanciato una campagna di affidamento di animali in collaborazione con la Procura di Roma, che ne ha disposto il sequestro per maltrattamenti. Nella fattispecie si tratta di animali attualmente sottoposti a custodia giudiziaria presso un Centro di Recupero di fauna selvatica, dei quali tuttavia il singolo cittadino, previa domanda, può richiederne l’affidamento a titolo gratuito.
Un’ottima iniziativa che forse non limiterà coloro che commettono questo genere di reati ma quanto meno servirà per restituire a questi poveri animali un minimo di serenità e dignità. Auspicandoci che chi si candita per l’affidamento abbia effettivamente la coscienza e la volontà di dedicarsi a questi esseri viventi escludendo anche nel solo pensiero che potranno essere di nuovo “oggetto di possesso”.
Sull’argomento torneremo a parlare la settimana prossima.
Di Donatella Carriera