Servono 250 controllori sui bus. E l’Atac invita i lavoratori di ufficio a “trasferirsi”
Uno dei maggiori problemi dell’Atac, come tutti sapranno, e quello dei “portoghesi”, ovvero coloro che usufruiscono dei mezzi pubblici senza timbrare il biglietto grazie alla cronica mancanza di controllori. Un problema che l’azienda del trasporto pubblico di Roma vorrebbe arginare designando 250 nuovi “bigliettai”. Ma attenzione: non solo personale nuovo, giovane, ma anche “di casa”. Linda Meleo, infatti, ha invitato i lavoratori dell’Atac degli uffici a “trasferirsi” sui bus con il suddetto impiego. Ciò, spiega l’assessore, è solo il primo passo di un suo grande piano di risanamento di autobus e metro: “L’obiettivo è di attuare un piano straordinario di lotta all’evasione che possa portare non solo ad un incremento massiccio dei controllori ma soprattutto al recupero di milioni e milioni di euro. Risorse che potranno poi essere reinvestite per rilanciare la stessa Atac e migliorare così la mobilità della Capitale”. Si è inoltre detta già certa della massiccia adesione per questo progetto, in vista di un grosso progetto di valorizzazione della cultura della legalità.
I detrattori potrebbero ravvisarvi una riproposizione del piano dell’ex sindaco Marino presentato nel 2014 che prevedeva il trasferimento di 300 amministrativi in esubero sui bus. Tuttavia, bisogna precisare che la proposta della Meleo è assolutamente su base volontaria, e che, almeno per il momento, non ci saranno “spostamenti” forzati.
Sorge però una domanda: perché non indire qualche bando o concorso per far entrare giovani bisognosi di lavoro e volenterosi, piuttosto che far venire gente con la stessa inesperienza, ma che, come aggravante, per tutta la vita ha fatto un lavoro sedentario e magari è avanti con gli anni? Perché non dare questa possibilità a quello che in teoria sarebbe il futuro del nostro Paese? Una domanda, già fatta da molti, alla quale si spera che l’assessore nei prossimi giorni dia una risposta.
Di Simone Pacifici