Maltrattamento degli animali: intervista al Presidente della LAV

Sulla questione del maltrattamento degli animali questa settimana abbiamo intervistato Gianluca Felicetti, Presidente della Lega Antivivisezione al quale abbiamo posto alcune domande.

Presidente, in ambito del maltrattamento degli animali, in Italia a che punto siamo dal punto di vista della normativa, soprattutto penale?

Con la Legge 20 luglio 2004, n.189 denominata “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate” si è dato corso anche in Italia ad un cammino verso la dignità degli animali di tutte le specie. Questa legge in pratica è stata la prima a riformare l’art. 727 c.p. ovvero la prima norma penale che pur considerando il maltrattamento degli animali un reato, prevedeva esclusivamente una contravvenzione per coloro che si macchiavano di tale reato.

Abbiamo parlato dell’Italia e dei chiari passi avanti fatti dal legislatore italiano nell’ambito del maltrattamento degli animali. Presidente, l’Unione Europea, ha fatto qualcosa in tal senso, dal punto di vista normativo o legislativo?

La UE ha contribuito molto. Già prima di diventare Unione Europea, ancora denominata Comunità Economica Europea, nel 1974 ha emanato la prima direttiva sulle modalità di macellazione degli animali. Ma questo per l’appunto è stato solo il primo passo per poi arrivare al Trattato di Lisbona che da alcuni anni ha iniziato a riconoscere gli animali come “esseri senzienti” e sulla concretizzazione di questo principio ha impegnato non solo Bruxelles ma anche tutti gli Stati membri. Anche se c’è da dire che in alcuni Stati Membri fanno ancora fatica, per questioni culturali o economiche, ad accettare taluni divieti. Si pensi per esempio ad alcuni Paesi dell’Est ma non solo.

Dall’entrata in vigore della L. 189/2004, quanto tempo si è dovuto aspettare per vedere i primi effetti?


Praticamente gli effetti sono stati immediati. Pensi che grazie alle segnalazioni della LAV nel marzo 2005, in un piccolo allevamento a Venaria Reale (To), un blitz di Polizia Municipale, Asl e Carabinieri del Nas, in collaborazione con la Lav di Torino, rinvenne animali in pessime condizioni: assenza di cure mediche, mancanza di acqua e cibo, tanto da costringerli a cibarsi della carcassa di un ovino e di ossa animali bruciate, ambienti angusti e privi di illuminazione. Un evento storico per la giustizia nei riguardi degli animali, cioè di tutti quegli animali presenti all’interno di quell’allevamento, cavalli, conigli, bovini, galline sottoposti a gravi maltrattamenti, che per la prima volta in Italia hanno avuto giustizia da parte di un Tribunale penale in composizione collegiale, perché l’imputato era accusato di gravissimi reati, tra cui la ricettazione di armi. Per non parlare poi, della questione del combattimento tra cani che talvolta cela il business della criminalità evidenziando un giro d’affari importante. Ciò ha consentito, ad esempio, alla Procura di Reggio Calabria di sgominare, mediante i carabinieri, un’organizzazione che organizzava combattimenti clandestini di cani e un relativo giro di scommesse.

Come è cambiata, negli anni, la sensibilità delle persone rispetto a questo delicato argomento del maltrattamento degli animali?

Sicuramente le persone oggi sono più sensibili all’argomento. Una sensibilità guidata in primis da un cambiamento culturale quasi naturale e poi chiaramente supportato dal legislatore. Le persone oggi sono a prescindere maggiormente consapevoli come consumatori e questo chiaramente incide anche sull’argomento che stiamo trattando. Oggi ci sono molte persone che orientano le scelte sul veganismo, ad esempio, abbattendo così i consumi della carne. Ma questo è solo un esempio. Le persone a prescindere da tutto oggi sono più libere di segnalare situazioni anomale e dunque di collaborare per il benessere degli animali stessi. E’ chiaro che deve essere sempre forte l’input del legislatore che come si è visto nel tempo ha arrecato dei benefici. Infatti, i vari interventi legislativi hanno consentito al nostro Paese di raggiungere, se pur in maniera abbastanza tranquilla, importanti traguardi tra i quali ricordo che dal 1992 è vietato il tiro al piccione, dal 1993 è riconosciuta l’obiezione di coscienza alla vivisezione e più recentemente ha previsto il diritto di soccorso stradale per l’animale investito, il divieto di escludere gli animali domestici nei condomini, il divieto di allevamento di cani, gatti e primati non umani per la vivisezione, e dove il maltrattamento degli animali e il traffico di cuccioli sono perseguiti come reati.

Ringraziando il Presidente della LAV, auspichiamo dunque che la sensibilità delle persone emerga sempre più per segnalare quelle situazioni che negano agli animali di tutte le specie e di tutte le razze e quindi restituire loro la dignità, la libertà e la vita.

Di Donatella Carriera

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: