Roma, città paralizzata. Due scioperi questa settimana
“La Grande Bellezza” è il titolo di un famosissimo film che ha riportato l’attenzione del mondo verso quella parte di Roma che va al di là della corruzione, della sporcizia, dell’incuria, nella sua bellezza secolare, eterea, legata al fatto di essere la Città Eterna. Tuttavia, vederla in questo modo è molto difficile, se noi stessi cittadini ci troviamo nella situazione di non riuscire a viverci adeguatamente. I mezzi pubblici, in particolare gli autobus, sono uno dei maggiori problemi della Capitale, a causa dei continui ritardi e dei guasti, questi ultimi dovuti principalmente alla noncuranza degli addetti ai lavori.
Basti pensare al terribile incidente avvenuto sulla Tangenziale Est nel settembre scorso, quando il bus della linea 80 prese fuoco, con strage evitata grazie alla prontezza di riflessi del conducente, che, accortosi del fumo, ha subito fatto evacuare il mezzo, un attimo prima che prendesse fuoco, oppure l’incidente alla metro B del 20 ottobre, dove una porta si è staccata dal treno in corsa alla fermata di Castro Pretorio, ferendo due persone. Per non parlare poi degli innumerevoli scioperi susseguitisi per tutto il 2016 e che quest’anno continuano: infatti, dopo quello di lunedì 6 febbraio ce ne sarà un altro giovedì 9 a cui ha aderito Roma Tpl, che metterà a serio rischio le linee sotto il controllo del consorzio. Non ci saranno invece problemi con Cotral, Atac e Ferrovie.
Molti cercano la “ripartenza” di Roma, promettono di fare varie manovre per incentivare gli eventi e le aziende. Ma com’è possibile fare tutto ciò se prima non danno la possibilità ai trasporti pubblici, quelli che permettono ai cittadini di vivere la propria vita, di funzionare adeguatamente?
Di Simone Pacifici