Il Comune chiude il mercato di Circo Massimo. Scoppia la polemica
Il mercato di Campagna Amica, situato al Circo Massimo, è uno dei luoghi di maggiore importanza commerciale della zona del centro storico. Non solo perché è presente in un’area densamente popolata, e quindi con una larga affluenza di clientela, ma anche per l’importanza che esso riveste. Nel Farmers Market infatti vengono venduti prodotti a chilometro zero, praticamente il polmone dell’industria agricola romana e laziale, dove operano 60 aziende presenti sul territorio di decine di Comuni della Regione. La mancata pubblicazione del bando di assegnazione del mercato contadino di San Teodoro ha avuto come conseguenza la sua chiusura il 4 febbraio scorso, e quindi la delocalizzazione di coloro che vi lavoravano in tre sedi temporanee, in attesa della pubblicazione del nuovo bando.
Ciò ha provocato sabato 11 febbraio una protesta davanti alla sede principale. I cartelli inneggiavano al salvataggio del “cibo sano”, e sostenuto dalla Coldiretti, che afferma: “Il mercato è diventato un patrimonio storico e culturale unico dov’è possibile conoscere e apprezzare le autentiche tradizioni enogastronomiche locali direttamente dai contadini, allevatori e pastori che le hanno conservate da generazioni nelle campagne di Roma, che è anche il comune agricolo più grande d’Italia.”. Giunge inoltre notizia di numerose telefonate dei cittadini al Comune, che chiedono spiegazioni riguardo alla chiusura del Farmers’ Market.
Vicino ai manifestanti si è detto il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, che in un post su Facebook ha affermato: “Sono vicino agli agricoltori di Coldiretti riuniti a Roma per chiedere di tenere aperto il Mercato contadino di San Teodoro vicino al Circo Massimo. È uno spazio simbolo per la Capitale e per l’agricoltura italiana. Se vogliamo tutelare fino in fondo il reddito dei nostri agricoltori, allevatori e pescatori dobbiamo incentivare l’apertura di esperienze di vendita diretta, di Farmers market che accorcino la filiera. Sono spazi dove si fa educazione alimentare, non solo vendita. Dove il rapporto tra produttore e consumatore aiuta la crescita di consumi consapevoli. Di nuova cittadinanza. La chiusura è un fallimento per tutti. Per questo mi unisco nell’appello al sindaco Virginia Raggi e al Comune di Roma perché si sblocchi al più presto questa situazione”.
Di Simone Pacifici