Il mare di Ostia visto da un’altra prospettiva
È una situazione in continuo deterioramento quella riguardante il mare della Capitale: il mare di Ostia.
Oltre alla non curanza del litorale romano, ci imbattiamo in tre grandi problemi, uno dei quali è stato in parte risolto, che sono sempre stati presentati per il nostro mare. Il canale dei pescatori si porta una scia di particolari conseguenze che definiscono la pessima situazione vissuta dai residenti, questo è infatti il principale problema che dovrebbe gestire l’impianto idrovoro CBTAR (Consorzio di Bonifica Tevere e Agroromano) sito a monte del canale dei pescatori, il quale non bonifica ma gestisce i livelli dell’acqua. In particolare questo impianto raccoglie le acque dei campi, colme di diserbanti, per poi trasportarle in mare tramite il canale. Proprio per evitare questo tipo di inquinamento, gli ingegneri del luogo hanno realizzato un impianto di trattamento delle acque il quale, mediante appositi processi rimuove le sostanze indesiderate.
Il secondo problema è dovuto all’erosione della costa in quanto l’avanzamento delle acque del mare non è compensato dalla sabbia. Infatti molti stabilimenti si sono ritrovati con metri di sabbia in meno. Per evitare questo problema si potrebbe pensare a delle barriere di progettazione ingegneristica che contengono l’energia delle onde marittime.
Infine, il terzo problema, non da poco conto, è il rischio idrogeologico, che può essere risolto facendo diventare parchi fluviali i luoghi più a rischio e realizzare nuove strutture di edilizia sociale altrove. Su questo problema, si è a conoscenza che ci sono studi e progetti di “rigenerazione del waterfront” da parte del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Roma “La Sapienza” e alcuni importanti progetti saranno presentati verso la metà di giugno prossimo.
Di Ivan Moi, studente dell’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Urbani” sede di Acilia