Sciopero dei tassisti contro il decreto Milleproroghe, la protesta continua
Non accenna a placarsi la rivolta dei tassisti, che da quasi una settimana hanno sospeso l’attività per protestare contro l’emendamento inserito nel decreto Milleproroghe – approvato il 16 febbraio dal Senato – che favorirebbe servizi di trasporto alternativi, come Uber o il noleggio senza conducente (i cui costi oggi proprio per le proteste e l’assenza di taxi sono schizzati verso l’alto). La norma – a firma dei senatori Lanzillotta e Cociancich – rinvia a fine anno il termine entro il quale il Ministero delle Infrastrutture dovrà emanare un provvedimento che impedisca “l’esercizio abusivo dei taxi e quello di noleggio con conducente”, compreso dunque Uber, mentre si elimina la “territorialità” delle auto Ncc, che potranno così operare liberamente.
Roma, in questi giorni, è nel caos: su Corso Rinascimento, a un passo dal Senato, la circolazione è stata fermata e le linee degli autobus sono state deviate, mentre a Fiumicino e Ciampino le auto bianche sono sparite e si sono dirette verso il Senato. Per contenere i disagi quindi la società di gestione Aeroporti di Roma si è attivata fin dalle prime ore del mattino nei due scali con un servizio gratuito di navette per agevolare i viaggiatori nei trasferimenti verso Roma.
“I tassisti svolgono un servizio pubblico. Da quando è iniziata la protesta sono numerosi i disagi che si sono creati, soprattutto nelle grandi città, a discapito dei cittadini”, ha dichiarato il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini, ribadendo “la disponibilità del Governo a trovare la soluzione per un percorso che regolamenti la materia. Rivolgo anche io un appello a chi prosegue nella protesta: assicurate il servizio”, ha concluso.
Sulla protesta è intervenuta anche l’Autorità di garanzia per gli scioperi: “Con riferimento ai blocchi del servizio taxi in alcune città, a partire dalla giornata del 15 febbraio, l’Autorità di garanzia per gli scioperi ha scritto alle organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative, eccependo la violazione della legge sull’esercizio del diritto di sciopero, con riferimento al mancato rispetto dell’obbligo del preavviso di 10 giorni, della mancata predeterminazione della durata dell’astensione e del mancato rispetto della garanzia delle prestazioni indispensabili”.
Alcune associazioni dei consumatori, però, sono per l’apertura del mercato: il Codacons depositerà un esposto urgente alle procure della Repubblica di Roma, Milano e Torino, chiedendo “di aprire una indagine sulla protesta dei tassisti, alla luce delle possibili fattispecie di interruzione di pubblico servizio e blocco stradale”.
Nel frattempo i sindacati stanno chiedendo ai tassisti di riprendere il servizio per evitare disagi agli utenti. “Stiamo invitando tutti a riprendere servizio, ma ci sono alcune difficoltà”, sottolinea Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi. “Noi ci siamo attivati per ottenere una convocazione da Delrio e abbiamo ottenuto un tavolo tecnico, vedremo i risultati e poi il 22 (febbraio,ndr) faremo un’assemblea per decidere insieme cosa fare. Quella dei tassisti è stata una protesta spontanea perché la categoria subisce la crisi, l’abusivismo dilagante e l’aggressione da parte delle multinazionali. Così quando è arrivata la notizia dell’emendamento nel Milleproroghe c’è stata una reazione, i tassisti si sono sentiti traditi. Noi stiamo facendo di tutto per farglielo capire: un fermo così non serve e crea solo disagi agli utenti. Noi siamo contrari”.
Alessandro Atzeni di Uiltrasporti Lazio sottolinea: “Già ieri abbiamo scritto ai nostri iscritti chiedendo di ripristinare il servizio. Ma si vedono purtroppo pochi taxi in giro. L’auspicio è che i tassisti usino responsabilità: c’è il momento della lotta e il momento di ragionare e stare calmi. Questo è il momento in cui stare calmi. I tassisti però sono esasperati, non si sentono tutelati come dovrebbe esserlo un servizio pubblico di trasporto. Io sto chiedendo personalmente a tutti di riprendere il servizio, ma è comprensibile che lo stato d’animo non sia dei migliori. Riccardo Cacchione dell’Usb settore taxi nazionale parla di “situazione ingovernabile. Alcuni colleghi spontaneamente non hanno ripreso completamente il servizio. Difficoltà ci sono soprattutto a Roma e Milano. Stiamo invitando i tassisti a protestare nelle forme legalmente garantite e al tempo stesso, vista la difficoltà, ci stiamo attrezzando per garantire i servizi essenziali rispetto alle utenze deboli, come per gli ospedali e i portatori di handicap”.
Interpellato sulla situazione nella Capitale, il sindacalista Nicola Di Giacobbe della Unica Cgil spiega: “Il ministro Delrio ha convocato i rappresentanti di categoria per martedì (21 febbraio, ndr). Nelle assemblee noi stiamo cercando di spiegare questo ai colleghi che sono disorientati, per invitarli a riprendere il servizio. Poi, in base agli impegni concreti che il ministro prenderà martedì, decideremo il da farsi. Chi ha interesse a creare il caos non siamo noi ma le multinazionali”.
La protesta dunque non accenna a spegnersi e martedì, promettono i tassisti, “arriveremo a Roma da tutta Italia”.
Di Benedetta Carulli