Stadio Tor di Valle: sport, politica e cemento

Roma. Il progetto per il nuovo stadio della AS Roma a Tor di Valle è al centro dell’attualità delle ultime settimane politiche romane, tra accordi smentite e dimissioni è un susseguirsi di notizie altalenanti. Ma ci si chiede davanti ad una città palesemente allo sbando e mesi di immobilismo della giunta comunale su questioni molto rilevanti per i cittadini romani, come rifiuti e viabilità, è necessario focalizzare tanta attenzione su un progetto che appare sempre più come una speculazione edilizia??
Se da un lato è comprensibile per una società calcistica la volontà di avere uno stadio di proprietà per incrementare i propri introiti dall’altro appare surreale trovarsi di fronte ad un immobiliarista, Luca Parnasi, che in accordo con un dirigente sportivo, James Pallotta co-proprietario dell’AS-Roma, possa stabilire dove sia più conveniente costruire un’opera di interesse pubblico come uno stadio e non il Comune sulla base del piano regolatore e che per far ciò si debba demolire un’opera sottoposta a vincolo comunale e inserita nella Carta delle Qualità del nuovo piano regolatore di Roma nel 2008, come l’ippodromo di Tor di Valle.
Progetto che è già stato etichettato da molti come una colata di cemento visto che la struttura, bocciata e in parte rivista, prevedeva oltre lo stadio tre torri e centri commerciali, rilegando la parte dello stadio ad uno spazio molto contenuto.
Nel frattempo i Comitati tecnico scientifici del ministero dei Beni culturali hanno già annunciato il loro parere negativo al progetto, una posizione che verrà ufficializzata in sede di conferenza dei servizi del prossimo 3 marzo sulla base anche del vincolo culturale sull’ippodromo richiesto dalla soprintendente Margherita Eichberg.
La sindaca Virginia Raggi continua ad esternare dichiarazioni altalenati sulla possibilità di accordare il progetto, proprio lei che figurava tra i firmatari di un esposto presentato il 3 dicembre 2014 alla procura della Repubblica che definiva testualmente: “La scelta dell’area è scellerata”, forse ora spera di recuperare il consenso politico di una parte della città??
Non resta che attendere le ulteriori evoluzioni su una vicenda che sembra ben lontana dall’epilogo stante la possibilità di ricorso al Tar da parte della AS Roma.

Di Simona Terlizzi

Redazione

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