All Blinds Roma, una squadra di baseball davvero speciale
Roma. Lo sport è da sempre una terapia per il corpo e l’anima di chi lo pratica ma ancora di più per gli atleti che hanno una disabilità.
Da questo intento che nasce il progetto ROMA BXC con l’obiettivo di far approdare il baseball per ciechi nella capitale nel 2008, in associazione con la AIBXC onlus (Associazione Italiana Baseball giocato da Ciechi). Inizialmente il gruppo era formato da uomini e donne ipo e non vedenti, con il supporto di tecnici e persone provenienti dall’ambiente del baseball romano, il quale ha raggiunto velocemente un ottimo livello di preparazione tanto da essere inserito, dapprima, nelle squadre partecipanti alla seconda fase della stagione agonistica 2008 (Coppa Italia) e nel campionato 2009 arrivando nello stesso anno a fondare la squadra, Roma All Blinds, che nel 2013 ha raggiunto le semifinali del campionato e ha conquistato la Coppa Italia.
La stagione agonistica di baseball per ciechi è composta da un campionato italiano a otto squadre, una Coppa Italia, un torneo di fine stagione ed uno internazionale, la “Mole’s Cup”, le squadre sono composte sia da uomini che da donne di qualsiasi età ciechi e o ipovedenti che giocano con una benda sugli occhi per essere posti nella medesima condizione. Ogni partita è composta da cinque, sette o nove innings, a seconda delle competizioni, ogni inning è suddiviso in una fase di attacco e una di difesa. Le squadre in campo schierano cinque giocatori ciechi e un assistente di seconda base vedente. Per poter praticare questo sport si utilizza una normale mazza da baseball di metallo e una regolamentare pallina al cui interno sono inseriti dei sonagli per permettere agli atleti attraverso l’udito di capire la posizione della palla.
L’esperienza di questa squadra è stata raccolta anche in un corto metraggio “casa base” che trasmette un bellissimo messaggio per tutti, un invito a non arrendersi, a superare gli ostacoli della vita, a migliorare sempre e costantemente anche grazie agli allenatori che con dedizione seguono questi atleti speciali.
Di Simona Terlizzi