Italiani a… mollo!
Un fenomeno con cui stiamo facendo i conti da troppo tempo, connesso al disboscamento ed all’erosione dei nostri paesi, è rappresentato dalle alluvioni e dalle frane. Ogni anno, come una ricorrente maledizione biblica, essi si ripetono puntualmente, fatalmente. Appena si ha un periodo di una certa piovosità, in autunno ma anche d’estate, le acque dilavanti precipitano violentemente dai monti e dalle colline: allora ci si allarma e tra polemiche di varia natura ci si mobilita in aiuto alle popolazioni colpite, si rincorrono cifre e notizie. Poi, finita l’emergenza, tutto torna come prima, si dimentica, fino a quando la storia poco dopo si ripete.
Basta! Lo scempio criminale fatto dei nostri territori, l’incuria e l’imprevidenza delle autorità preposte, la speculazione selvaggia di costruttori e palazzinari, hanno saccheggiato il territorio italiano e le sue risorse che sono di tutti, a vantaggio degli interessi di pochi privati.
E così periodicamente, oltre al dissesto ed alla devastazione della natura, paghiamo lo scotto in vite umane, dolore dei diretti interessati ma anche denaro pubblico, cioè di tutti, per il ripristino delle normali condizioni di vita nelle zone disastrate. Negli ultimi anni sono stati spesi miliardi. Cifre ancora più precise sono quelle che già fornivano, anni fa, Silvio Casucci e Paolo Liberatore nel saggio dal titolo ”Una valutazione economica dei danni causati dai disastri naturali”, dove era stimato un costo di ben 147 miliardi di euro, per una spesa media annua di 3,6 miliardi. La spesa per la prevenzione sarebbe costata un terzo.
Eppure non si corre ai ripari non si realizza una politica coerente, rigorosa e costante del territorio, preferendo affidarsi a provvedimenti slegati, assunti dai vari governi sotto la spinta di eventi clamorosi e drammatici che costano di più e producono meno. Quanti proclami! Quante promesse sotto i riflettori!
Le conseguenze ognuno le può valutare da sé, un anno dopo l’altro. Le varie amministrazioni continuano ad accusarsi, disastro dopo disastro.
E gli Italiani? Restano allagati, travolti, feriti ed indignati
Di Clemente Del Gracco, studente dell’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Urbani” sede di Acilia