Un mondo digitale: vicini a tutti, lontani da sé
Nell’ultimo millennio molti fattori hanno cambiato l’uomo, uno di quei fattori è la tecnologia: essa per l’uomo è spesso causa di dipendenza incredibile, una tentazione così forte che rende l’uomo vulnerabile a poco, come la mela per Adamo.
Probabilmente, l’uomo di ora è rimasto sbalordito dalle potenzialità della tecnologia ma è possibile vivere nel mondo comunicando solamente attraverso lo schermo?
Ovviamente si spera di no. Purtroppo, però, ci sono persone che rischiano lesioni, traumi o addirittura la vita, utilizzando anche in situazioni proibitive quei “marchingegni” apparentemente fantastici. Utilizzare telefoni o tablet alla guida, per esempio, può causare il peggior male, non solo a chi è tentato dalla tecnologia, ma anche a chi è estraneo alla faccenda, rischiando grosso per la mancanza di attenzione di altri individui.
Non si tratta solo di male fisico ma anche psicologico: avete mai sentito dire: “Ai miei tempi tutto questo te lo potevi solo sognare!” oppure “A 10 anni già lavoravo!” ecc.? Ma certo che sì, sono le solite frasi che in genere ogni nonno dice ai propri nipoti, giusto? Eppure, ultimamente, anche la cosiddetta terza età è caduta in tentazione a causa di questi “oggetti del desiderio” che sono, insomma, divenuti indispensabili per tutti.
Il fatto ancora più terribile è che la maggior parte degli adolescenti, che già di per sé vive un periodo di cambiamento, a causa di troppo uso della tecnologia rischia di chiudersi in un mondo buio, cupo, lontano dalla famiglia e dagli affetti concreti, lontani dalla propria interiorità navigando oltremisura su Youtube, Facebook o altro, vivendo in un mondo molto diverso dalla realtà, privandosi di momenti che solamente il mondo reale può offrire.
Inoltre, sembra che questo processo stia producendo dei fenomeni psicopatologici che si esprimono con una sintomatologia simile a quella che si osserva in soggetti dipendenti da sostanze psicoattive.
Infatti esiste una vera e propria psicopatologia che va sotto il nome di Internet Addiction Disorder (I.A.D.), dovuta all’abuso di Internet che mostra gli stessi sintomi dei tossicodipendenti. Purtroppo, però, la dipendenza da Internet ha sì in comune con le altre droghe il tratto ossessivo-compulsivo ma la compulsione da Internet si basa sul “piacere” anziché sulla “fobia”. E proprio perché si basa sul piacere, anziché sul disagio e la sofferenza, eliminarla risulta molto difficile.
Un uso eccessivo di Internet serve spesso a soddisfare sul piano virtuale quel che non si riesce ad ottenere sul piano della realtà, fino al punto di percepire il mondo reale come un semplice ostacolo o impedimento all’esercizio della propria onnipotenza che, invece, si sperimenta con immenso piacere nel mondo virtuale.
Non si può, comunque, solo giudicare e criticare perché la tecnologia dà il suo buon contributo ed innegabili sono i suoi innumerevoli vantaggi come quelli inerenti, ad esempio, alla socializzazione: parenti lontani od amici grazie ad essa, come evidenziato di recente da Blasting News, hanno la possibilità di sentire anche in lontananza i propri cari, senza dover viaggiare da un paese all’altro per un saluto. E ciò non è poco!!
Forse, la maggior parte delle persone non pensa nemmeno a quanto scritto in questo articolo, forse nemmeno lo leggerà, non rifletterà e non cambierà.
Ormai si vive e si vivrà in un mondo in cui la tecnologia travolgerà l’uomo, rendendolo schiavo di essa senza che nemmeno se ne accorga.
Di Riccardo Lanna, studente dell’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Urbani” sede di Acilia