La sanità? Integrativa naturalmente!

Faticoso arrivare a fine mese. Gli italiani si sentono poveri e la percentuale di chi non può permettersi cure mediche continua a crescere.
Il Rapporto Italia 2017 di Eurispes lancia un grido di allarme. Il 25% delle famiglie italiane non può permettersi cure mediche ed il 38,1% si vede costretto a ridurle per motivi economici. Nell’ultimo triennio risulta, addirittura, che alcuni italiani si sono rivolti ad istituti bancari proprio per sostenere spese mediche. A peggiorare la situazione ci sono la scarsa erogazione di servizi da parte della Sanità Pubblica e lunghe liste di attesa.
Il diritto alla salute è inalienabile ed indiscutibile.
Si corre ai ripari, ognuno come può.
Sempre secondo il Rapporto Eurispes, il 57,1% della popolazione è favorevole al cosiddetto “secondo pilastro”, la Sanità Integrativa, basata sulla stipula di polizze assicurative o sull’adesione a un Fondo Sanitario Integrativo.
I costi di questa scelta sono stati, nel passato, altissimi. Qualcuno però si è ingegnato e sono state create le Mutue Sanitarie. Si permette così quasi a tutti di potersi curare con costi bassi (a partire da 2 euro al giorno) e con la possibilità di detrarre il 19% dell’importo. Lo Stato sta cercando di incentivare così le persone a trovare soluzioni personali in un settore deficitario come la Sanità Pubblica.
Ovviamente, il proliferare di proposte, di promotori e consulenti mutualistici rende non facile una scelta giusta e conveniente per chi può farla. E chi non può? Dovrà rassegnarsi ed attendere, pregando la buona sorte di non soccombere prima delle agognate visite ed accertamenti ospedalieri che il Servizio Sanitario Pubblico “garantisce”.
Si salvi chi può.

Di Carlotta Federici, studentessa dell’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo Urbani” sede di Acilia

Redazione

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