Boom all’estero per la qualità italiana
In diversi settori i prodotti del nostro paese sono tra i più richiesti su scala globale, questa è una realtà ormai consolidata da decenni, ma negli ultimi anni, forse grazie alle nuove tecnologie o alla globalizzazione più in generale, la richiesta di articoli italiani ha avuto una crescita esponenziale. Questi giorni si è parlato in modo particolare delle abitudini legate alla nostra tavola. Le aziende che producono vino e spumante si confermano tra i settori più attivi dell’economia italiana. Un’analisi fatta su oltre 100 aziende rivela un sorprendente +6% rispetto al fatturato del 2015, senza dubbi un’annata che promette molto bene anche nei mesi avvenire, è infatti già considerata una delle migliori degli ultimi tempi. L’Italia, inoltre, è il primo produttore mondiale di vino con quasi 49 milioni di hl.
Lo spumante, e in particolare il prosecco, regala le maggiori soddisfazioni ai produttori, con un incremento delle vendite che ha raggiunto il +14%.
I maggiori consumatori vivono nell’unione Europea, per il 52%, a seguire ci sono gli Stati Uniti con il 34% e il restante 14% nel resto del mondo.
Ciò che attira il compratore ad acquistare un prodotto made in Italy è senza dubbio la qualità proprio per questo nelle aziende ogni anno vengono spesi centinaia di migliaia di euro per la cura e la manutenzione del territorio, creando così numerosi posti di lavoro per le popolazioni locali. Investire su un vigneto, inoltre, significa spesso restaurare terreni abbandonati e colorare il paesaggio di bellezze italiche che attira milioni di turisti in ogni parte del mondo. È inutile sottolineare che in qualunque modo la si guardi appare un buon affare.
Dobbiamo essere fieri dei prodotti della nostra terra e amarla almeno quanto è amata nel resto del mondo.
Di Morgana Ferrantini