Costituzionalmente: un punto fermo di dialogo sociale
Uno dei mali che oggi affligge la nostra società è l’incapacità di dialogare tra genti di parti opposte, siano esse politiche o sociali. Il dialogo ha una grandissima importanza, lo dimostra la natura stessa della nostra Costituzione, nata sotto il segno di un accordo tra partiti totalmente avversi l’uno all’altro: democristiani, liberali e social-comunisti.
Nel momento di maggiore difficoltà c’è bisogno di coesione, di unità. E per farlo bisogna anche saper ascoltare gli altri, prendere ispirazione da tutti, anche da coloro le cui idee sono all’opposto rispetto alle nostre.
Su questo si fonda Costituzionalmente, iniziativa con la quale si vuole ripartire dal sociale, e non dalla politica, come detto chiaramente da Michele Gerace, moderatore dell’evento avvenuto il 12 aprile 2017 nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza, di fronte a una platea di ragazzi provenienti da varie scuole.
Alla conferenza, realizzata da OSECO, Associazione “cento giovani”, “Anp due” e “FENIX – Vento di Cambiamento”, patrocinata dalla Sapienza, l’Ordine degli Avvocati di Roma e la rappresentanza italiana della Commissione Europea e con la copertura mediatica di Rai Cultura, hanno aderito molti enti e personalità di rilievo, tra cui Sofia Corradi, l’ideatrice del Progetto Erasmus.
Un’occasione, quindi, nella quale si sono potute sentire le voci di numerosi professori e studenti, con i quali Costituzionalmente ha condiviso le loro speranze e timori riguardo al futuro. Un futuro che appare sempre più incerto, in una situazione di forte instabilità politica ed economica come quella che stiamo vivendo.
I problemi principali di quest’epoca trattati durante l’incontro sono stati la mancata applicazione negli ultimi anni dei dettami della Costituzione, secondo la quale bisognerebbe garantire il diritto al lavoro e allo studio ai meritevoli di ogni ceto sociale, quindi il benessere di ogni individuo inserito nella società, e la nostra concezione odierna di Europa, messa sempre più in dubbio dalle condizioni di generale declino nelle quali imperversa.
La soluzione, secondo ciò che è uscito fuori da Costituzionalmente, sarebbe quindi nella coesione tra le varie nazioni europee, una coesione che però deve partire dalla piccola scala. Del resto, se odiamo il nostro vicino come possiamo pretendere di amare colui che si trova a più di mille chilometri di distanza?
Di Simone Pacifici