Una nuvola nera sospinta dal vento: la figlia architettonica di Fuksas invade le strade adiacenti e nuove critiche cominciano a piovere

Che nove anni fa, prima che cominciassero i lavori per il nuovo centro congressi dell’EUR, il padre del progetto, l’architetto Massimiliano Fuksas, pensasse ad una nuvola vera e propria?
Le vicende che questo edificio contemporaneo ha dovuto affrontare sono state le stesse che, ogni giorno, le nubi che vediamo in cielo affrontano. E quindi, come fan tutte le sorelle nuvole, diventa nera e si sposta, forse sospinta dal vento. Non sono poche le critiche che l’opera ha suscitato, la nuvola era nera fin dalle origini del suo progetto. È da quando è stata posta la prima pietra che i più svariati gruppi politici, le organizzazioni di lavoratori, studenti, residenti e visitatori della perla EUR, si sono lamentati di come la Nuvola avrebbe avuto il solo scopo di rovinare lo storico contesto architettonico razionalista che l’Esposizione Universale del 1942, mai compiuta, ci lasciò.
I timori sull’impatto architettonico/culturale non l’hanno abbandonata nemmeno in questi pochi mesi dopo la sua inaugurazione. Si passa dall’oggigiorno-più-social-che-mai Vittorio Sgarbi che definisce la composizione architettonica con termini non molto consueti per un linguaggio giornalistico, criticando la spesa che la Nuvola ha comportato, spesa che l’EUR Spa avrebbe potuto devolvere in progetti riguardanti la riapertura e modernizzazione di almeno uno dei molti musei presenti sul territorio, ad esempio quello dell’Alto Medioevo, citato dal ‘neo liberatore della Gioconda’.
Si passa dalle critiche sgarbiane per arrivare all’ultima controversia che ‘lo stegosauro’ (come coloro che, non amando particolarmente la costruzione, la beffeggiano) ha dovuto affrontare.
La ‘Nuvola’, come fan tutte le altre, si è spostata.
Sono cominciate ad emergere una settimana fa le questioni riguardanti la sua collocazione, collocazione che non sembra rispettare l’originale prevista dal progetto.
La ‘Nuvola’ risulta spostata di due metri, misura sì irrisoria rispetto alla restante vasta area che ricopre ma misura che fa diventare, ancora una volta, questa nube nera.
Sembra che si sia mangiata pezzi delle vie che la circondano, rubando metri ai pedoni ed a Viale Europa.
Sembra che, come fanno le nuvole quando sono basse in cielo, limiti la vista sulla basilica dei Santi Pietro e Paolo, sembra che oscuri il Palazzo della Civiltà Italiana (Colosseo Quadrato, per i più), sembra che copra completamente l’Archivio Centrale dello Stato.
Come se non bastasse, dinanzi alla contestata figlioletta di Fuksas, restano alcune transenne, alcune betoniere ed altri strumenti dei lavori, arrugginiti, corpi morti che, insieme alla copiosa polvere che ricopre le vetrate di quel che dovrebbe diventare un futuro hotel di lusso, donano al tutto un look da lavoro incompiuto.
La nube è finita nel mirino dei magistrati e, nelle prossime settimane, comincerà la nuova indagine affidata al PM Massimiliano Minerva. Sarà l’Eur Spa stessa a dover individuare i responsabili dello spostamento della Nuvola.
Dovremo aspettare i prossimi giorni per conoscere, forse, la fine della storia.
Se intanto, uno di questi giorni, vi dovesse capitare di passare accanto alla ‘Nuvola’, non dimenticate di portare con voi l’ombrello, ci manca solo che venga a piovere!

Di Gabriele Pattumelli

Redazione

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