FCA nuovamente sotto accusa per emissioni
Secondo indiscrezioni lanciate da Bloomberg, Fca ora rischierebbe una causa legale da parte del governo USA per la “presunta” violazione delle leggi che regolano le emissioni. Il titolo, in borsa, continua infatti a soffrire tranne per una breve parentesi della giornata di venerdì dove vi è stata un rimbalzo a rialzo. Evidentemente, il timore dell’Amministratore delegato Sergio Marchionne è che il potenziale doppio attacco tra Europa e America possa pesare sui conti del gruppo dell’auto. Bloomberg spiega che il dipartimento di Giustizia potrebbe agire contro Fca se, e solo se, dovessero fallire i negoziati da tempo in corso sulla presunta violazione delle leggi americane sulle emissioni. Diversamente Fca punta a una soluzione “giusta” del caso, dopo che già in passato si era parlato di una possibile azione del governo americano. Fca Us, il braccio americano del gruppo, ha spiegato che sono in corso “discussioni attive” con la divisione Risorse ambientali e naturali del dipartimento di Giustizia e ha aggiunto che “nell’eventualità di una qualsiasi causa, Fca Us si difenderà con decisione, specialmente contro ogni accusa secondo cui l’azienda ha volutamente installato defeat device per barare ai test sulle emissioni”. L’azienda ha concluso: “Una qualsiasi causa sarebbe controproducente nell’ambito delle discussioni in corso con l’Agenzia per la protezione ambientale e con il California Air Resources Board”, autorità californiana preposta a garantire l’aria pulita.
Si tratta di una partita tutta da giocare che comunque denota come gli Stati Uniti siano un paese molto attento ai problemi ambientali, cosa che sembrerebbe in contrasto con le parole di Trump, il neoeletto presidente USA, noto per la sua negazione dei cambiamenti ambientali. Ciò sta a testimoniare quindi che un sistema paese che funzioni deve avere pesi e contrappesi, è proprio da qui che forse dovremmo imparare noi europei.
Di Marco Feniello
