Roma, Virginia Raggi rischia il processo per le nomine di Romeo e Marra

Abuso d’ufficio e falso: sono questi i reati che la Procura di Roma ha notificato a Virginia Raggi, alla luce dell’inchiesta riguardante le nomine di Salvatore Romeo e Renato Marra.
La procura ha notificato alla sindaca il 415 bis, atto che conclude le indagini e che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Ma la prima cittadina non si scompone: “Dimettermi se rinviata a giudizio? Seguirò il codice etico. Per adesso andiamo avanti”. Virginia Raggi è indagata in concorso con Salvatore Romeo per abuso d’ufficio in relazione al passaggio di quest’ultimo da funzionario nel dipartimento Partecipate, con uno stipendio di 39mila euro annui, a capo della sua segreteria, con un salario di quasi 120mila euro (stipendio poi sceso a 93mila euro grazie all’intervento dell’Authority anticorruzione).
Per quanto riguarda invece la nomina (successivamente revocata) a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele, secondo la procura di Roma la sindaca avrebbe detto il falso alla responsabile anticorruzione del Comune, Mariarosa Turchi, riferendo che per la nomina avrebbe agito in autonomia. In realtà, dalle chat scambiate tra la sindaca e l’ex capo del personale Raffaele Marra è emerso che la Raggi non aveva preso parte al procedimento di selezione dei curricula, né sapeva che il nuovo incarico avrebbe comportato un aumento di stipendio per Renato Marra. Per la stessa ragione, l’accusa di abuso d’ufficio resta in piedi solo per il fratello Raffaele.
La procura ha invece chiesto l’archiviazione dell’indagine sulla sindaca per abuso d’ufficio sia sulla nomina di Renato Marra che su quella dell’ex capo di gabinetto Carla Raineri.
“Ho ricevuto un avviso di conclusione indagini per due vicende: una relativa a una firma, una relativa a un atto di nomina. Ho seguito una procedura che non aveva mai destato alcun tipo di sospetto negli anni precedenti e ritengo di aver agito in buona fede quindi spiegherò le mie ragioni a magistrati”, ha commentato la sindaca nel corso della conferenza stampa sul suo primo anno di governo. “Ho sentito Beppe – ha continuato – mi ha incitato ad andare avanti”.

Di Benedetta Carulli

Benedetta Carulli

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