Tassa sugli affitti brevi, Airbnb salta la prima rata

Il 17 luglio è scaduto il termine per il versamento della ritenuta d’acconto o d’imposta che gli intermediari immobiliari e i portali online devono effettuare per gli affitti brevi di giugno. La manovra correttiva ha infatti introdotto l’obbligo per i soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare di comunicare al fisco i dati sui contratti e trattenere una somma pari al 21% se intervengono nel pagamento o incassano i corrispettivi. Airbnb e le altre società che offrono il servizio di intermediazione immobiliare per le locazioni non superiori a 30 giorni devono, da questo mese, farsi carico di trasmettere al fisco i dati relativi ai contratti conclusi. In particolare, devono comunicare il nome, cognome e codice fiscale del locatore, la durata del contratto, l’importo del corrispettivo lordo e l’indirizzo dell’immobile. La predisposizione e la trasmissione dei dati deve avvenire attraverso i canali telematici dell’Agenzia.
Secondo quanto previsto dalla manovra correttiva 2017, ai redditi che derivano da questi contratti si applicano in via opzionale le disposizioni relative al regime della cedolare secca con l’aliquota del 21% sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali sui redditi derivanti dalla locazione. La ritenuta va versata entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui è effettuata.
Non a caso l’imposta è stata ribattezzata “tassa Airbnb” per disincentivare l’omissione delle dichiarazioni e aumentare il gettito. La stima, infatti, è di 81,3 milioni di maggiori entrate per quest’anno e di 139,3 milioni per ciascuno dei due anni successivi.
L’incasso, però, potrebbe essere più magro delle previsioni. Secondo quanto riporta il Giornale, “Airbnb e gli altri portali hanno fatto sapere che non procederanno ai versamenti in quanto la comunicazione definitiva dell’Agenzia delle Entrate è arrivata solo nei giorni scorsi e a giugno i portali non hanno provveduto a trattenere l’acconto dalle loro transazioni. Non intendendo sottostare a un esborso il cui recupero dai rispettivi soggetti di imposta non è certo, aspettare serenamente l’accertamento dell’agenzia delle Entrate. Per altro, queste società saranno obbligate da un successivo provvedimento a raccogliere dai proprietari dati anagrafici, durata e importo lordo dei contratti”.
La situazione ha provocato polemiche. Né Airbnb né Home Away hanno versato quanto dovuto. “Noi operatori continuiamo a trovarci nell’impossibilità tecnica di adeguarci a quanto previsto dalla manovrina perché l’Agenzia delle Entrate, come prevedibile, non ha potuto che ribadire quanto già detto dalla legge senza aggiungere indicazioni pratiche sostanziali”, ha scritto Airbnb in una nota congiunta con Home Away e Fiaip (la federazione degli agenti immobiliari professionali) . “Pubblicato a due giorni lavorativi dalla prima scadenza prevista dal DL 50/2017, il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate non ha fornito i chiarimenti auspicati né prevede alcuna tempistica di adeguamento per gli operatori coinvolti, rimandando a ulteriori specifiche tecniche che verranno comunicate in un non precisato futuro”, ha continuato la società nella nota diffusa ieri. “Questa confusione nel pieno dell’estate non è certo la risposta a quanti parlano di turismo come volano di crescita. Lo scorso 31 maggio il governo si era impegnato a delegare proprio all’Agenzia delle Entrate la possibilità di dare concreta attuazione alle norme, nel rispetto dei diversi modelli di funzionamento tramite accordi con le piattaforme e i soggetti coinvolti. Ovviamente questo non è sin qui avvenuto. Confidiamo che si possa aprire un confronto serio su accordi caso per caso”.
“Dal primo giugno abbiamo trattenuto gli importi richiesti dalle nuove misure e a breve li verseremo al fisco, ma gli altri?”, ha commentato Stefano Bettanin di Property Managers Italia. “Rendere operativa una norma di questa portata, in solo tre giorni, è il segno di una politica che ha perso ogni contatto reale con cittadini e imprese”, ha dichiarato Paolo Righi, presidente Fiaip (agenti immobiliari) sottolineando che un’intera categoria “sopporterà costi superiori a 100 milioni per recuperarne forse 83 milioni”.

Di Benedetta Carulli

Benedetta Carulli

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