Nuovo Codice di comportamento stilato dal Ministero dell’Interno per i migranti
Il Ministero dell’interno ha redatto un Codice di comportamento che le Ong — organizzazioni non governative — devono rispettare per salvare in mare i migranti.
Gli impegni che il Viminale chiede alle Ong, sono stati stilati in tredici punti, ma solo alcune delle organizzazioni hanno sottoscritto il documento: 1. Non entrare nelle acque libiche, “salvo in situazioni di grave ed imminente pericolo” e non ostacolare l’attività della Guardia costiera libica;
2. Non spegnere o ritardare la trasmissione dei segnali di identificazione;
3. Non fare comunicazioni per agevolare la partenza delle barche che trasportano migranti;
4. Attestare l’idoneità tecnica per le attività di soccorso. In particolare, viene chiesto alle ong anche di avere a bordo “capacità di conservazione di eventuali cadaveri”;
5. Informare il proprio Stato di bandiera quando un soccorso avviene al di fuori di una zona di ricerca ufficialmente istituita;
6. Tenere aggiornato il competente Centro di coordinamento marittimo sull’andamento dei soccorsi;
7. Non trasferire le persone soccorse su altre navi, “eccetto in caso di richiesta del competente Centro di coordinamento per il soccorso marittimo (Mrcc) e sotto il suo coordinamento anche sulla base delle informazioni fornite dal comandante della nave”;
8. Informare costantemente lo Stato di bandiera dell’attività intrapresa dalla nave;
9. Cooperare con il competente Centro di coordinamento marittimo eseguendo le sue istruzioni;
10. Ricevere a bordo, su richiesta delle autorità nazionali competenti, “eventualmente e per il tempo strettamente necessario”, funzionari di polizia giudiziaria che possano raccogliere prove finalizzate alle indagini sul traffico;
11. Dichiarare le fonti di finanziamento alle autorità dello Stato in cui l’ong è registrata;
12. Cooperazione leale con l’autorità di pubblica sicurezza del previsto luogo di sbarco dei migranti;
13. Recuperare, “una volta soccorsi i migranti e nei limiti del possibile”, le imbarcazioni improvvisate ed i motori fuoribordo usati dai trafficanti di uomini.
Di Francesco Maiolo