Crescono i casi di Chikungunya: 64 malati nel Lazio, uno nelle Marche
L’isteria per la Chikungunya, la malattia virale trasmessa attraverso le zanzare tigre che in queste ore sta terrorizzando tutto il Lazio, si sta diffondendo a macchia d’olio: i negozi e i supermercati sono stati letteralmente presi d’assalto dalla gente che, spaventata dalla prospettiva di rimanere infettata, ha svuotato gli scaffali contenenti apparecchi e spray repellenti. Il motivo va ricercato nel rapido diffondersi del virus, che ha già infettato 64 persone nel territorio laziale e una nelle Marche. Un allarme che ha spinto gli ospedali a fermare i prelievi di sangue ad Anzio, dove si registra la maggioranza dei malati accertati, al momento 54, e all’Asl Roma 2, nel timore di un possibile contagio su larga scala attraverso le trasfusioni nei pazienti. E’ stata quindi avviata una raccolta di sacche, per ora mille, provenienti dalle Regioni non colpite dall’emergenza, stando a quanto detto da Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del Centro Nazionale Sangue, al Corriere della Sera.
I casi, di numero ancora abbastanza scarso, destano comunque grande preoccupazione presso l’Organizzazione mondiale della sanità, che ha avvisato tutti i viaggiatori diretti in Italia di prendere le dovute precauzioni contro le punture di zanzara.
La malattia, molto simile all’influenza, con l’aggiunta di dolori alle articolazioni che possono protrarsi per mesi, e che spesso si presenta in forma lieve o asintomatica, ha scatenato anche un altro focolaio, stavolta politico: l’assessore all’Ambiente di Roma, Pinuccia Montanari, è stata accusata di aver favorito il propagarsi della Chikungunya, con sette casi finora accertati nella Capitale, attraverso l’ordinanza, firmata dalla sindaca Raggi il 26 aprile 2017, che imponeva l’uso di prodotti biologici nella lotta alle zanzare, in modo tale da creare meno danni al verde pubblico. Le sostanze in questione uccidono con certezza solo le larve, mentre molti insetti adulti sopravvivono. Un decreto che, secondo alcuni, avrebbe dunque favorito la diffusione del virus.
E nel frattempo scoppia una nuova polemica: il 7 settembre scorso la Regione ha inviato al Campidoglio un preallerta riguardo il rischio di possibile infezione della popolazione, dopo i tre casi già riscontrati ad Anzio il giorno prima, ma la Raggi ha approvato il via libera alle disinfestazioni solo il 13 settembre, dopo quasi una settimana, periodo che potrebbe essersi rivelato cruciale per la diffusione passata, presente e futura della Chikungunya a Roma.
Di Simone Pacifici