Un nome, un quartiere, ina storia millenaria: Casal Brunori
Circondata da un lembo di prato, a Spinaceto vi è una torre pluricentenaria. È una torre che, rimasta nello stesso punto per secoli, ha visto passare generazioni di uomini, mutare la campagna circostante e sorgere palazzi intorno a sé e che adesso, per la sua importanza storica, dà il nome ad un intero quartiere. Che non è però quello in cui si trova. A perpetuare il ricordo del suo proprietario originario, Brunoro di Gambara – legato alla famiglia Farnese, che possedeva diversi ettari nella zona – è, infatti, il quartiere limitrofo di Casal Brunori, situato al confine settentrionale di Spinaceto, a poche centinaia di metri dalla collocazione del bastione, in via Caduti per la Resistenza. Bastione che risale alla seconda metà del Millecinquecento e di cui adesso rimane solo la base e una parte della torre; tuttavia, anche se attualmente poco conosciuta, la fortificazione doveva svolgere un ruolo importante. Era proprio qui, infatti, che Brunoro – o chi per lui – doveva recarsi per mettersi in comunicazione con le altre fortezze della zona. Quali?
Basta dare un’occhiata alla toponomastica del Municipio IX per individuarle: Tor de’Cenci, Torrino, Tor Pagnotta, Casal di Perna… In un’epoca in cui non esistevano né mail né telefoni, l’unico modo che gli uomini avevano per segnalare un pericolo era accendere fuochi in cima al bastione e comunicare attraverso segnali convenuti.
Possiamo immaginarceli così, Brunoro di Gambara e i suoi contemporanei, in cima al bastione scrutando l’orizzonte in cerca di un lontano lumicino acceso, sotto un cielo terso di migliaia di stelle a illuminare l’agro romano.
Un passato bucolico che deve aver sempre caratterizzato questa parte del Lazio; come il Casale della Massima, di cui ci siamo occupati la scorsa settimana, anche Casal Brunori è il testimone di una ininterrotta frequentazione da parte dell’uomo dell’area che noi oggi identifichiamo con i quartieri di Mostacciano e Spinaceto.
Durante i lavori per la realizzazione del quartiere che porta il suo nome, infatti, gli archeologi poterono constatare come l’area abbia ospitato degli insediamenti fin dall’epoca arcaica (VI sec. a.C.), come testimoniano i piccoli edifici composti di un solo ambiente e di pianta rettangolare oltre che la fossa dove probabilmente doveva sorgere una capanna. A confermare l’ipotesi che si trattasse di un piccolo villaggio, le sepolture e i resti di tegole in ceramica rinvenute nel sito.
Ma la storia del quartiere di Casal Brunori non si esaurì con l’insediamento arcaico: molti altri uomini e donne sarebbero transitati nell’area, molte altre storie si sarebbero intrecciate su quella via romana rinvenuta proprio dove oggi transitano pedoni e macchine…