La leggendaria Antica via Laurentina riemerge a Mostacciano


Sdraiati su un prato, o in riva a tiepide spiagge, cullati dal risveglio della primavera, i fiori sembrano portar via i secchi rami degli alberi infreddoliti e il sole si ritrova a sciogliere le ultime gocce di pioggia invernale. Lentamente si allontanano giacche, guanti, sciarpe, sfumano i ricordi dei giorni dal buio precoce e ci si rilassa confortati dalla luce che, da qui ai prossimi mesi, sarà nostra fedele compagna.

C’è un qualcosa, però, che tutti i romani vorrebbero facesse parte delle algide rimembranze della bianca stagione: le buche di via Cristoforo Colombo, gli smottamenti sui Colli Portuensi, le crepe di via Boccea, le plurime voragini della Balduina.

Se c’è un qualcosa che ha accomunato l’inverno di tutti è stato il fenomeno della quasi magica friabilità del manto stradale, una quasi mistica dissolvenza ricorrente per tutte le zone della città, dal nord al sud, dall’est all’ovest.
E proprio in questi giorni di speranzoso sollievo, dove corre il pensiero di strade lisce e viaggi senza sobbalzi, l’Urbe ci regala una nuova sorpresa. Quasi a schernirci, come suo caloroso costume, l’antica Roma riemerge dal passato, imponendosi nuovamente sulla contemporaneità, come per volerci dimostrare e ricordare i suoi infiniti e aurei insegnamenti.

Trenta metri di una porzione dell’antica via consolare Laurentina sono emersi pochi giorni fa, nel suolo di un’indagine preventiva su via di Acqua Acetosa Ostiense, tra la Pontina e la Cristoforo Colombo. Ci troviamo nel quartiere Mostacciano dove pochi metri di basolato, la tecnica di pavimentazione stradale usata per le vie di collegamento tra Roma e le varie regioni dell’Impero, hanno cominciato a far battere i cuori della Caput Mundi.

L’antica via Laurentina, per molti secoli dimenticata, è una delle vie consolari dell’antico Impero. Larga tra i sei e gli otto metri, collegava il centro della città a Laurentum e Lavinium. Fu progettata all’epoca della fondazione di Roma (anche se il tracciato risale essere successivo), il che fa della consolare una delle strade più antiche, ponte di passaggio tra la città di Enea e il centro del mondo antico.
Il ritrovamento, dovuto agli scavi per la costruzione di un distributore di benzina, non potrà, come afferma l’archeologa Anna Bucellato, che da più di dieci anni studia questa via, assicurare la salvaguardia dell’area. Questioni di sicurezza (ci si trova ad un metro e mezzo sotto il livello della strada confinante con la scarpata di via Colombo) impediscono di recintare la zona ed inoltre, continua la Bucellato, anche se si realizzasse una protezione, sarebbe inaccessibile e cadrebbe nella morsa dell’incuria.

Nel perimetro della zona saranno condotti nuovi scavi e studi, alla ricerca di nuovi ritrovamenti che Roma potrà insegnarci. Intanto possiamo ringraziare l’antico Impero per averci ricordato che le strade, se costruite a modo, possono durare per sempre.
Che la gens futura ne tenga conto per il prossimo inverno?

Di Gabriele Pattumelli

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: