I Radicali attaccano Virginia Raggi sul referendum del trasporto pubblico: “Rispetti il voto dei cittadini informandoli”
Da più di un anno sta avvenendo un durissimo scontro tra la giunta capitolina e i suoi oppositori riguardo la situazione dell’Atac, sommersa da un miliardo e trecento milioni di euro di debiti e sempre più disastrata, tanto che da più parti s’invoca la liberalizzazione dell’azienda del trasporto pubblico romano, ormai considerata irrecuperabile dagli scettici.
Nonostante ciò la sindaca Virginia Raggi ha tentato in ogni maniera di salvare la partecipata, e l’assessore ai Trasporti Linda Meleo ha perfino prorogato il contratto in house con l’Atac fino al 2021, scatenando grandi polemiche da parte di chi non è più disposto a dare fiducia a quest’ultima.
Un’altra polveriera è poi scoppiata a seguito della decisione da parte del Campidoglio di spostare il quesito referendario – che dovrebbe portare, in caso di vittoria del sì, alla messa a gara delle linee dei bus, con concorsi totalmente aperti a pubblici e privati – al prossimo autunno, invece del 3 giugno inizialmente concordato. La questione sarebbe legata ufficialmente a un contenimento dei costi per l’indizione di tale referendum, ma secondo i Radicali Italiani, che hanno creato l’iniziativa “Mobilitiamo Roma”, le vere ragioni dietro al rinvio del quesito sarebbero legate alla generale disinformazione dei cittadini, che porterebbe quindi a una consultazione non corretta.
“Per ridurre i costi sarebbe bastato accogliere la nostra richiesta di accorpare il voto referendario alle elezioni politiche del 4 marzo, invece di renderlo ostaggio di un immobilismo irrispettoso dei 33 mila cittadini che hanno sottoscritto e promosso con noi il referendum e di tutti gli elettori”, hanno commentato Riccardo Magi e Alessandro Capriccioli, segretari di Radicali Italiani e Radicali Roma, in un comunicato ufficiale. “Ci auguriamo che la sindaca Raggi smetta di comportarsi come un promotore del comitato per il no, o del comitato per l’astensione, e si preoccupi d’ora in poi di informare in modo imparziale e istituzionale tutti i cittadini romani”.
Polemiche che sono ulteriormente divampate sabato 28 aprile durante la trasmissione “Otto e mezzo” sul canale tv La7, nel quale si è visto un acceso faccia a faccia tra Magi e la Meleo, ospiti del programma di Lilli Gruber, moderatrice della discussione, nel quale hanno rimarcato le loro rispettive posizioni.
Tra le altre cose l’Atac deve affrontare il grosso problema dell’ordine da parte del giudice fallimentare assegnato ad essa, che l’ha costretta a rivedere il piano industriale – nel quale è incluso il concordato preventivo in continuità – presentato pochi mesi fa, ritenuto insufficiente e lacunoso, prima del 30 maggio, pena la dichiarazione di fallimento dell’azienda, con debiti che ammontano a 1,35 miliardi di euro, e la nomina di un curatore.
Un fatto che provocherebbe grane allo stesso referendum, visto che renderebbe molto più difficoltose le liberalizzazioni.
Di Simone Pacifici