Atac, esperimento tornelli anche sulla linea 62 dei bus, ma continuano i roghi dei mezzi
L’autobus numero 8185, l’unico al momento di tutta la flotta Atac dotato di un sistema di tornelli all’entrata, sta riscuotendo un discreto successo sia in termini di entrate che mediatico. Lo dimostra il fatto che l’azienda capitolina lo abbia utilizzato già su due linee, originariamente la 669, poi la più centrale 51; ora è il turno della 62, presente tra la Stazione Tiburtina e Lungotevere in Sassia, di provare il mezzo su cui si sta sperimentando il “modello Londra”, fatto per combattere la cronica presenza di “portoghesi”.
“Migliorare il trasporto pubblico locale significa anche puntare su piccoli interventi, utili a contrastare l’evasione tariffaria”, ha spiegato su Facebook l’assessore ai Trasporti Linda Meleo.
Non sono tuttavia mancate polemiche riguardo questa decisione dell’Atac, legate soprattutto ai cronici ritardi registrati sulla linea 51, molto più affollata della 669, a causa della lentezza di molti utenti, non ancora abituati ai tornelli, nella procedura di riconoscimento elettronico del biglietto.
Tuttavia, continuano i problemi legati ai roghi dei mezzi pubblici, ribattezzati ironicamente “Flambus”. A esserne vittima stavolta, il tredicesimo nel 2018, è stato il bus della linea 905 nella notte tra il 20 e il 21 giugno sul Grande Raccordo Anulare, all’altezza dello svincolo di via della Magliana. La vettura, la numero 3049, secondo i primi riscontri uno dei cosiddetti bus “rossi” acquistati dall’ex sindaco Gianni Alemanno, stava rientrando in rimessa, e quindi era priva di passeggeri, mentre l’autista non ha riportato conseguenze fisiche.
Un fatto gravissimo, che infiamma le polemiche mai sopitesi riguardanti la sicurezza dei mezzi Atac, per i quali è stata anche aperta un’inchiesta il mese scorso sull’ipotesi di un possibile sabotaggio ai danni della partecipata dei trasporti.
Di Simone Pacifici
