Allarme ragno violino a Roma, secondo gli esperti paure ingiustificate
Sono stati molti i casi di puntura di ragno violino denunciati negli ultimi mesi a Roma e dintorni. Isabella Onofri, residente nella provincia di Roma, si è trovata protagonista di un attacco da parte dell’ormai famigerato ragno. “È stata una brutta esperienza, dopo un mese ne porto ancora le conseguenze”, racconta la donna dopo essersi sottoposta a una lunga terapia antibiotica.
Isabella, dopo essersi concessa nel week end una gita fuori porta, è stata morsa alla caviglia, che ha cominciato a gonfiarsi vistosamente insieme al mento. “Vedevo annebbiato, avevo sbandamenti e tanta stanchezza”, aggiunge e conclude dicendo: “A distanza di un mese il mal di gola ancora persiste, è stata un’esperienza terribile!”.
Proprio per fare chiarezza su questi casi, il Centro antiveleni della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, ha elaborato una scheda informativa a cura di Maurizio Soave, esperto di Tossicologia.
Il ragno violino “non è aggressivo” assicurano gli esperti e per giunta è un animale solitario che attacca solo se disturbato. “Non esistono dati sull’aumento della riproduzione del ragno violino –
sottolinea Soave – e il morso, nella maggior parte dei casi, provoca solamente un innocuo arrossamento”.
Sempre secondo gli esperti, nei casi più gravi può provocare una lesione della cute di tipo emorragico o necrotico che non differisce di molto da quella provocata dalle tossine biologiche di altri insetti come api, vespe o calabroni e può essere necessaria la visita di un medico solo in alcuni rari casi.
Non esistono, inoltre, trattamenti specifici per il morso del ragno violino e, solo quando si manifestano lesioni gravi come la necrosi, vengono prescritti antibiotici o cortisonici.
In alcuni casi sporadici può essere necessaria la toilette chirurgica della lesione.
Soave ribadisce che non esistono prove che il morso del ragno violino sia potenzialmente mortale e che gli unici due casi di morte dovuti al morso velenoso, sono imputabili a degli individui ai quali sono state diagnosticate due gravi patologie preesistenti.
Di Leonardo Toti