Taser: arriva in Italia in dotazione alle forze dell’ordine in dodici comuni
Matteo Salvini, nuovo Ministro dell’Interno, ha dato il via alla sperimentazione del Taser in dodici città: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi.
La nuova pistola elettrica entrerà in dotazione alle forze dell’ordine esattamente il 5 settembre 2018 e, come ha dichiarato Franco Gabrielli, capo della polizia, “servirà a non arrecare danno alle persone in certi eventi”.
Il nome Taser è un acronimo e sta per “Thomas A. Swift’s Electronic Rifle”. Il modello in questione sarà l’X2 che rilascerà una scarica elettrica regolare sul bersaglio colpito, della durata di 5 secondi. La gittata dell’arma è di circa sette metri, lungo i quali verranno lanciati due elettrodi, capaci di immobilizzare il bersaglio rilasciando corrente elettrica ad alto voltaggio, ma basso amperaggio, ovvero una bassa intensità di corrente.
L’arma in questione è stata inventata negli anni ’60 da un fisico nucleare, con lo scopo di essere utilizzata nei dirottamenti che erano all’ordine del giorno in quel periodo. Con il Taser si voleva mettere a bordo un’arma efficace che non compromettesse la sicurezza dell’aeromobile.
Molto critica riguardo la scelta del Ministro degli Interni è stata Amnesty International, che evidenzia come le morti causate dal Taser in USA e Canada siano circa un migliaio. Nel 90% dei casi, le vittime erano disarmate. Gli studi medici a disposizione sono concordi nel ritenere che l’uso dei Taser abbia avuto conseguenze mortali su soggetti con disturbi cardiaci o le cui funzioni, nel momento in cui erano stati colpiti da Taser, erano compromesse da alcol o droga o, ancora, che erano sotto sforzo, ad esempio al termine di una colluttazione o di una corsa.
Le Nazioni Unite lo inseriscono addirittura tra gli strumenti di tortura.
Ci sono 107 paesi nel mondo che utilizzano il Taser e tra questi vi sono anche: Germania, Regno Unito, Finlandia, Brasile e Canada.
Di Leonardo Toti