Violenze all’asilo nido Papero Giallo: un fatto sul quale riflettere

Ha dell’incredibile sentire di maestre d’asilo nido che sottopongono i bambini che dovrebbero accudire, a volte quando questi hanno appena un anno e mezzo di vita, a violenze psicologiche e fisiche, tradendo la loro sacra missione di proteggerli e di far muovere loro i primi passi al di fuori delle mura domestiche.
Purtroppo, questi episodi avvengono più di quanto vorremmo, e i più recenti riportati sono quelli avvenuti all’asilo nido Papero Giallo di via Fiume Giallo 390, presso l’Eur. Il tutto è cominciato con le dichiarazioni di bambini: “Maestra cattiva, mi dà le botte”, che hanno portato alla denuncia dei genitori di cinque infanti nel gennaio scorso.
Da qui sono partite le indagini dei carabinieri che, coordinati dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, hanno appurato attraverso un sistema d’intercettazione ambientale audio-video installato di nascosto che le cinque maestre, d’età compresa tra i 52 e i 65 anni, hanno senz’ombra di dubbio compiuto abusi sui loro alunni. Strattoni, schiaffi, urla, parolacce, bestemmie e insulti rivolti ai genitori dei piccoli: questi sarebbero gli atti deplorevoli compiuti dalle “educatrici”, ora tenute in custodia cautelare dalle Forze dell’Ordine.
Un fatto che sicuramente crea un grosso danno d’immagine nei confronti dell’intera categoria degli insegnanti e maestri, se aggiungiamo anche gli episodi di violenza sessuale perpetrati a bambine tra i 3 e i 5 anni da parte di un maestro d’inglese 25enne nella scuola materna, sempre di Roma, “Casa dei bambini”, nota per essere legata a Bankitalia, dove i dipendenti mandano i loro figli. In un momento difficile per i docenti italiani, tra le riformi attuate e in cantiere e i problemi riguardanti gli stipendi, le tutele sindacali e i rapporti spesso conflittuali con gli alunni e i propri genitori (che, soprattutto negli ultimi tempi, sono alle volte sfociati in aggressioni verbali o addirittura fisiche) si aggiunge anche il possibile stigma dovuto alle azioni di pochi soggetti criminali.
Si spera dunque che tutto ciò sia la base per un ripensamento del ruolo degli educatori in senso positivo, piuttosto che negativo, vista la loro presenza necessaria per la formazione dei cittadini di domani, che devono avere, oltre alla famiglia, un qualcosa di saldo su cui basarsi, in un mondo sempre più dinamico e imprevedibile.

Simone Pacifici

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