Approvate le linee guida per la riforma dell’Ordine dei giornalisti: cambiamenti dalle modalità di accesso al nome
Abolita l’esclusività professionale e ci sarà l’istituzione di un registro degli uffici stampa: sono queste le linee guida per la riforma dell’ordine dei giornalisti, già approvate in larga maggioranza dal Consiglio nazionale e presentate al Dipartimento della Presidenza del Consiglio per l’editoria. All’interno del progetto è presente anche il cambiamento del nome, che diventerebbe “Ordine del giornalismo”, per ricordare la funzione di vigilanza sul diritto del cittadino di essere informato. Per quanto riguarda la modalità di iscrizione dei professionisti, verrà eliminata la possibilità di svolgere il praticantato, ormai quasi impossibile da ottenere presso qualsiasi testata, ma sarà necessaria una laurea di qualsiasi tipo e un corso pratico della durata di un anno, oppure la frequenza di una scuola biennale di giornalismo.
Per quanto riguarda i pubblicisti, invece, il rapporto di lavoro dovrà essere verificato ogni sei mesi, con documentazione contabile dei pagamenti ricevuti e gli attestati di frequenza ai corsi obbligatori.
Inoltre, anche gli iscritti all’albo dei professionisti potranno svolgere altre attività, purché non in conflitto di interessi con la professione giornalistica.
Le linee guida dovranno essere accettate dal governo, che deciderà se trasformarle in proposta di legge. In una clausola, il Consiglio si è riservato di valutare gli effetti dei possibili cambiamenti con due anni di regime transitorio e ha ipotizzato, inoltre, la creazione di un albo unico.