La Regione Lazio prova a bloccare la plastica galleggiante sul Tevere prima che arrivi in mare

Una barriera sperimentale per la cattura dei rifiuti plastici è stata installata dalla Regione Lazio sul fiume Tevere, vicino alla città costiera di Fiumicino, a sud-ovest di Roma.

Il dispositivo di cattura della plastica intercetta i rifiuti plastici galleggianti prima che raggiungano il mare, accumulando i rifiuti in un’area specifica dove vengono poi portati su un imbarcazione.

Il sistema rimarrà in funzione per due mesi e, la plastica recuperata, verrà riciclata creando panchine e divisori di traffico.

Dall’introduzione dell’iniziativa, avvenuta il 18 ottobre scorso, sono già stati raccolti circa quattro metri cubi di rifiuti in plastica.

Il sistema, già sperimentato sul fiume Po nel nord Italia, si basa sulla diversa galleggiabilità dei materiali, catturando i rifiuti prodotti dall’uomo ma permettendo ai detriti naturali, come legno o canne, di proseguire verso il mare.

L’iniziativa della regione fa seguito a un recente studio che ha rivelato che il 90% della plastica che entra negli oceani proviene da soli 10 fiumi: due in Africa – il Nilo e il Niger, e otto in Asia: l’Indo, il Gange, l’Amur, l’Amur, il Mekong, il Pearl, l’Hai he, il Giallo e lo Yangtze.

Leonardo Toti

Giornalista e imprenditore del digitale. Studioso di digital economy, web e finanza, appassionato di politica, si diletta scrivendo, viaggiando e facendo tanto ma tanto sport.

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