Lorenzo Bagnacani allontanato dal vertice di Ama. Quarto rimpasto della Raggi
La mancata approvazione del bilancio 2017 di Ama dopo il lungo lunedì appena consumatosi per l’azienda, che ha dovuto affrontare vari nodi, per i quali la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla partecipata, ha portato a uno scossone nei vertici dell’azienda adibita allo smaltimento rifiuti della città, ovvero il sollevamento di Lorenzo Bagnacani dall’incarico di amministratore delegato e presidente. La decisione della sindaca Raggi è giunta alle ore 15 di domenica, che ha decretato anche lo scioglimento del Cda. Senza di esso il controllo di Ama passerà al collegio sindacale guidato da Mauro Lonardo. Queste sono le motivazioni in un’ordinanza della Raggi: “Le azioni attuate dagli amministratori, nonostante le sollecitazioni ad assolvere, con tutta l’urgenza del caso, alle attività necessarie a scongiurare le evidenti carenze gestionali e assicurare la tutela degli interessi pubblici, hanno rilevato un livello di criticità tale da fare dubitare dell’affidabilità dell’attuale gestione aziendale, soprattutto con specifico riferimento alla riformulazione di un nuovo progetto di bilancio di esercizio 2017”. Il tutto mentre la Procura sta interrogando le persone informate sui fatti, tra le quali l’ex assessore all’Ambiente del Comune Pinuccia Montanari, Bagnacani e Lonardo. Tra le accuse vi è anche quella di concussione.
L’ex membro del Cda Ama Andrea Masullo, come riportato da RomaToday, attacca la prima cittadina: “Raggi spegne il sogno di portare Roma per sempre fuori dall’emergenza rifiuti”, e accusa le, a suo dire, contraddizioni della bocciatura del bilancio criticando il: “parere negativo del collegio dei sindaci che smentiscono sé stessi dopo aver espresso parere positivo sullo stesso bilancio solo pochi mesi prima”.
Di Simone Pacifici