Successo per il piano di vaccinazione dei bambini del Lazio, tra le polemiche sui no vax: copertura al 98%
Nicola Zingaretti avrà sicuramente di che gioire: dopo la vittoria recente alle primarie del Partito Democratico è arrivato un nuovo successo per il Presidente della Regione Lazio, ovvero la copertura al 98% dei bambini laziali nella fascia tra 0 e 2 anni di età nel grande piano di vaccinazione di massa. La notizia arriva proprio all’indomani dell’ultimo giorno buono per la presentazione dei certificati di vaccinazione alle scuole. I genitori inadempienti, dunque, saranno costretti a tenere i propri figli a casa, pena il pagamento di 500 euro di multa per i non coperti che si presentano comunque in classe. “Nel Lazio manteniamo l’obbligo su tutte le vaccinazioni, prima di tutto vengono i bambini ed il diritto alla salute. Basta con le parole che disorientano le famiglie.”, aveva tuonato Zingaretti in una nota nel settembre scorso, rivolgendosi alla ministra della Salute Giulia Grillo, che intendeva rimuovere l’obbligo per diversi vaccini. E, a quanto pare, l’obiettivo prefissato è stato raggiunto.
“Siamo fieri che il Lazio si attesti in cima alla classifica nazionale”, hanno fatto sapere in una nota i medici della Cipe – Confederazione italiana pediatri del Lazio: “I numeri fanno registrare oltre il 97% di vaccinati per morbillo, parotite e rosolia e, addirittura, il 98% relativamente alle somministrazioni contro il polio, la difterite, il tetano, l’epatite B e la pertosse. Ora è determinante implementare la sinergia tra le varie Asl e i pediatri di libera scelta per puntare a coperture importanti anche per l’antivaricella, lo pneumococco e il meningococco quadrivalente.”
Un vero e proprio trionfo che arriva all’indomani di nuove polemiche sul fronte dei no vax, a seguito dell’episodio che ha coinvolto la famiglia di Matteo (nome di fantasia per questioni di privacy), il bambino di sette anni immunodepresso di Roma che non è potuto tornare a scuola a causa dei suoi compagni di classe non vaccinati, e per i quali i genitori del piccolo avevano richiesto provvedimenti. Questi, infatti, sono stati schedati assieme allo zio di Matteo sul gruppo Facebook “Genitori e bambini liberi e sani – popolo unico”, dove sono stati trapelati in un post i link ai loro profili, seguiti da tutta una serie di commenti sarcastici da parte dei no vax, che invitano anche a diffondere una loro foto in modo tale da poterli riconoscere. Un fatto che preoccupa molti, soprattutto la mamma e il papà, che hanno paura addirittura di uscire di casa, in quanto intravedono il rischio di possibili ritorsioni, sia ai danni loro sia del bambino.
Di Simone Pacifici