Salute per tutti: sfide e obiettivi per una Giornata Mondiale della Salute quotidiana
Il 7 aprile, come ogni anno, si è celebrata la Giornata Mondiale della Salute.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute non soltanto come assenza di malattie, ma soprattutto uno stato completo di benessere fisico, mentale e sociale. Questa definizione, adottata già nel 1948, pone in relazione il benessere fisico e psico-emotivo più che mentale tout court.
Il concetto, considerato innovativo per l’epoca, è ancora oggetto di continua ricerca: accusato di essere lontano dalla definizione di salute e più vicino a quello di felicità, per l’aggettivo “completo”, molti considerano che uno stato di benessere totale è difficilmente misurabile e per lo più irraggiungibile. Anni prima della definizione formale dell’OMS, la teologa e fondatrice del pensiero scientifico cristiano Mary Eddy Baker disse che la salute è “la consapevolezza della irrealtà del dolore e della malattia; o, più precisamente, l’assoluta coscienza dell’armonia e di null’altro”.
L’ispirazione parte da uno stato di condizione antropologica umana conscio che un’armonia ed una pace si può raggiungere.
La dimostrazione dei principi ispiratori del concetto di salute non è aleatoria ma pragmatica: la non coazione mentale ha effetti sulla qualità fisica.
La salute rientra nell’ambito dei diritti umani: sebbene debba essere un diritto e in tutte le aree del mondo siano stati fatti grandi passi per le cure primarie, rimane una sfida ed un obiettivo della OMS garantire le cure di cui tutti abbiamo bisogno (secondo l’OMS 2,6 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso a servizi sanitari adeguati). Le regioni con la più bassa copertura sanitaria sono l’Africa sub-sahariana (31%), l’Asia meridionale (36%) e l’Oceania (53%).
Già dal suo inizio nella prima Assemblea della Salute nel 1948 e più in specifico dalla sua entrata in vigore nel 1950, la celebrazione della Giornata Mondiale della Salute ha mirato a creare la consapevolezza di uno specifico tema sanitario per evidenziare un’area prioritaria di interesse per l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Quest’anno il tema della giornata ha visto la promozione e la sensibilizzazione a livello globale sulle coperture sanitarie, ancora non presenti in tutte le regioni del mondo e pur dove presenti molte volte non utilizzate perché economicamente dispendiose.
Questa giornata non si presenta come unica occasione di riflessione sui temi cruciali concernenti la salute pubblica, ma è il punto di partenza, attraverso le proposte del 7 aprile, per un percorso mirato a migliorare le condizioni di salute a livello mondiale.
In Italia l’art. 32 della Costituzione afferma che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti” quindi le cure dovrebbero essere disponibili a tutti in modo uguale, equo ed universale.
Questo articolo è stato ispiratore dell’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, avvenuta con la L. 883/78, i cui principi sono per l’appunto l’universalità, ovvero le prestazioni sanitarie sono estese a tutta la popolazione; l’uguaglianza, principio per il quale i cittadini devono poter accedere alle cure senza nessuna distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche; l’equità cioè la garanzia nella parità di accesso in rapporto ai bisogni di salute.
Sarebbe auspicabile che tutti gli Stati riuscissero ad attuare tali principi oltre che per motivi etici e solidali, anche per un sano sviluppo del capitale umano del paese.
Di Francesco Maiolo