Stadio Tor di Valle: M5S torna a votare sui lavori
Per evitare ulteriori disguidi, i 5 stelle si rivolgeranno ai legali del Campidoglio chiedendo se e come riportare in Assemblea la delibera che conferì pubblico interesse al progetto di Tor di Valle. L’atto venne messo ai voti nel 2017 da Marcello De Vito, tutt’ora agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione per avere favorito Parnasi.
Proprio per questo motivo, al palazzo senatorio circola un sospetto, cioè che il provvedimento sul pubblico interesse possa risultare inficiato dal fatto che a portarlo in Aula fu De Vito. Agli esponenti del movimento è stato detto che la delibera potrebbe essere contestata in Tribunale su ricorso di terzi, nel caso fosse condannato in via definitiva chi l’approvò, in questo caso De Vito. Ecco allora l’idea di un voto bis. In quel caso, spiega una fonte che sta seguendo la pratica in Comune, “i consiglieri indagati potrebbero evitare di votare, in modo da rendere la delibera a prova di ricorso”.
C’è anche chi propone un maxi-provvedimento, che tenga insieme la “conferma” del pubblico interesse e la variante urbanistica che concederebbe ai privati migliaia di cubature per negozi, alberghi e ristoranti.
Ovviamente una seconda votazione potrebbe addirittura sconvolgere l’esito della votazione. La parte dei Cinque Stelle che furono contrari dopo il turbine dell’inchiesta e la relazione catastrofica del Politecnico di Torino sulla viabilità, potrebbe incidere sugli equilibri finali. Poi ci sarebbe l’ostacolo del patto tra Comune e proponenti. Al momento non c’è intesa. Non c’è accordo su svariati punti: l’unificazione dell’Ostiense-via del Mare, la tribuna del vecchio ippodromo da ricostruire, i 45 milioni per la mobilità da versare in un’unica tranche, così chiede il Campidoglio, la clausola che legherebbe l’apertura dello stadio al potenziamento effettivo dei trasporti.
Di Leonardo Toti