La cultura al servizio della lotta contro il maltrattamento della donna
“Nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle strade e nelle case. La violenza sulle donne accade ovunque la diversità sia percepita come pericolosa eccezione da annullare e non come arricchimento. La conoscenza è il miglior antidoto contro la violenza, di ogni genere. Ricerca e formazione sono decisive per risolvere i problemi della contemporaneità e affrontare sfide complesse come quelle legate alle questioni di genere, al rapporto uomo-donna e all’emergenza grave del femminicidio”.
Emblematico il discorso del ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti sulla propria pagina Facebook in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne trascorsa ieri, 25 novembre. L’educazione, atta a sensibilizzare le nuove generazioni del nostro paese verso il rispetto e la cura che l’uomo deve avere nei confronti della donna, è l’arma vincente per sconfiggere una volta per tutte il femminicidio.
L’Italia, ad oggi, registra un alto numero di casi di violenza sulle donne. Fra tutte, le regioni più colpite sono la Lombardia, il Piemonte e la Campania, seguite dal Lazio con 12 femminicidi solo nel 2018. L’associazione “Non una di meno” ha ricordato durante la manifestazione contro il maltrattamento delle donne, tenutasi il 23 novembre a Roma da piazza della Repubblica a piazza san Giovanni, che ogni giorno in Italia 88 donne sono vittime di atti di violenza, una ogni 15 minuti, e ogni 72 ore una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza, particolarmente dalla mano del proprio partner, spesso giustificato con frasi quali “omicidio passionale”, “omicidio per amore”, “attacco di raptus”, “momento di gelosia”, ma che in realtà non è nient’altro che un atto vile e deplorevole che macchia la dignità umana e che deve essere assolutamente contrastato.
Tante sono state le manifestazioni che, nella giornata di ieri, hanno coinvolto moltissime città italiane. A Roma, in piazza Marconi, l’obelisco di travertino, eretto nel 1959 in memoria dell’inventore della radio, è stato tinto da raggi di luce rossa dalle 17:00 fino alle 6:30 di questa mattina come simbolo dello spargimento di sangue innocente che, giornalmente passa quasi sempre inosservato agli occhi del popolo italiano. L’iniziativa è stata intrapresa da Eur Spa in accordo con il Municipio IX. Anche il presidente di Eur Spa, Alberto Sasso, come il ministro Fioramonti, ricorda “l’importanza e la necessità di azioni efficaci, che attraverso la sensibilizzazione e la cultura facciano progredire la nostra umanità”.
Di Francesco Giacomo Riu