Costituzionalmente: tra diritti, corretta informazione e cittadinanza europea
La decima edizione dell’iniziativa Costituzionalmente, facente parte della Scuola della Complessità, dell’avv. Michele Gerace, presidente dell’Osservatorio sulle strategie europee per la crescita e l’occupazione (OSECO), svoltasi giovedì 16 gennaio nell’aula Tarantelli della facoltà di Economia dell’Università La Sapienza di Roma e alla quale hanno partecipato più di venti scuole provenienti da tutta Italia (tra cui si alcune dal Nord del Paese), quest’anno ha goduto di speciali partnership, tra cui quella della Complexity Education Project.
Un momento cruciale per la riaffermazione dei diritti individuali, in particolare durante l’era digitale, dove i social network la fanno sempre più da padrone, ponendo domande fondamentali sul trattamento dei nostri dati personali (ricordiamoci gli scandali legati a Cambridge Analytica e ad altre terze parti con il consenso di molti colossi dell’informatica a spese nostre) e sul bombardamento di messaggi politici di varia natura, anche estremisti, che influenzano enormemente l’opinione pubblica e addirittura i risultati di elezioni politiche.
Un mondo, questo, che richiede una partecipazione sempre maggiore della popolazione, in particolar modo dei giovani, ai quali è rivolta questa iniziativa, che necessitano oggi più che mai di essere informati in maniera corretta, senza censure e manipolazioni di alcun genere, attraverso un’educazione da parte delle scuole, rappresentate in questa occasione da Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Presidi e Alte Professionalità della Regione Lazio.
Il XXI secolo, come detto da Alfonso Molina, professore di Strategie delle Tecnologie all’Università di Edimburgo, è d’altronde “l’epoca della grande accelerazione” tecnologica, grazie, oltre ai progressi in campo informatico già citati, alla conoscenza pressoché completa del genoma umano che porta dunque a sperimentazioni rivoluzionarie e a naturali scontri etici, poiché ci si chiede sempre di più quale possa essere la linea di confine tra ciò che è moralmente accettabile e ciò che invece non lo è, se pensiamo al caso delle gemelle cinesi Lulu e Nana, modificate geneticamente per sviluppare un’immunità all’HIV.
È qui, ribadiscono Alessandro Capriccioli, consigliere regionale del Lazio di +Europa e Presidente della Commissione Affari europei e internazionali, cooperazione tra i popoli della Regione Lazio, Stefano Polli, vice direttore dell’agenzia ANSA, Irene Mioni, presidente del Parlamento Europeo degli Studenti, e i Giovani Federalisti Europei, che entra in gioco l’Ue, in un contesto di grandi cambiamenti ed incertezze che richiedono una partecipazione al livello continentale, con una popolazione interna all’Unione che ha ormai superato il mezzo miliardo, e ciò rende l’Unione fondamentale all’interno dello scacchiere mondiale come potenziale forza alternativa a Stati Uniti d’America, Russia e Cina, quest’ultima ormai sul binario di una crescita apparentemente inarrestabile.
Capriccioli, in particolare, ha immaginato una realtà distopica, sulla scia delle opere di fantasia che vanno di moda in questi ultimi tempi, nella quale l’Ue improvvisamente si scioglie, con conseguenze inquietanti quanto ovvie: chiusura del primo mercato al mondo, e quindi interruzione della libera circolazione di mezzi e persone, con conseguente svalutazione della moneta, aumento dei prezzi di qualsiasi genere e diminuzione del potere di acquisto; meno garanzie per i diritti civili fondamentali, senza la sicurezza garantita dall’Unione in caso di una presa di potere dittatoriale all’interno delle singole nazioni, o la già citata manipolazione dei dati personali ad opera dei colossi dell’informatica.
In tutto questo ci si fa domande anche sul concetto di cittadinanza, non solo per quanto riguarda gli stranieri nati in Italia, ma anche a livello continentale, se si debba cominciare a parlare di cittadini europei piuttosto che italiani, tedeschi, francesi, spagnoli e così via.
Domande fondamentali del XXI secolo, dunque, che necessitano di risposte immediate quanto drastiche, per non cadere vittime della retorica e della disinformazione, e per le quali devono operare in maniera attiva i giovani, con l’avv. Gerace che ha chiesto agli studenti presenti all’incontro quanti di loro fossero lì di propria volontà, piuttosto che spinti dalle loro scuole o solo per saltare una giornata di lezione.
Di Simone Pacifici