I dubbi degli insegnanti sul ritorno a scuola
Nonostante la crescita dei contagi da Covid-19 nell’ultimo mese – seppur oggi si sia registrato un calo dei nuovi positivi in Italia – le scuole sembrano orientate alla riapertura, almeno stando alle disposizioni nazionali della ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina. Un ritorno alla normalità sempre più ricercato dal governo, e che infiamma le opposizioni, le quali accusano l’esecutivo di totale inadeguatezza riguardo alle norme da rispettare in classe – obbligo della mascherina nelle scuole di tutti gli ordini e gradi, elementari comprese –
Dubbi condivisi anche dai Presidenti dei Consigli di istituto di Roma e del Lazio, che in una nota, nel giorno della riapertura delle scuole per i corsi di recupero dei debiti formativi spiegano: “Le scuole non sono ancora pronte: la maggior parte dei banchi e delle suppellettili obsoleti ancora non sono stati ritirati e smaltiti, non è pervenuto un chiaro calendario dei lavori di manutenzione, il supporto per la ricerca dei locali è stato a macchia di leopardo”, e quindi: “Lo stato delle cose, a pochi giorni dalla riapertura, indica che nella Capitale, da parte degli enti locali è finora mancato in modo diffuso e sistematico l’intervento tecnico progettuale del livello intermedio di risposta ad una calamità”.
Un fatto, questo, che accresce le polemiche, con la preoccupazione di genitori, studenti e docenti – in particolare quelli sofferenti per problemi di salute – per un riavvio delle lezioni sempre più incerto, dopo gli ultimi mesi del precedente anno scolastico passati sui mezzi telematici, non sempre funzionanti a causa delle carenze di copertura della Rete presenti sul territorio italiano. Nella speranza che il governo e le Regioni possano garantire un ritorno a scuola per questa generazione di bambini e ragazzi che ha dovuto affrontare la peggiore crisi sociale e sanitaria che abbiano mai visto.
Di Simone Pacifici