Atac nella morsa dei certificati falsi e delle assenze di massa
Atac non se la passa bene, e non è una novità. Tantissime sono le piaghe che la colpiscono – al punto da farle accumulare nel corso degli anni un debito da più di un miliardo di euro -, e una di queste è senza dubbio legata ai problemi di assenteismo ormai divenuti una costante nella municipalizzata capitolina. Il Messaggero riporta infatti due episodi che sottolineano questa piaga.
Uno di questi è legato ai finti certificati medici con i quali 20 dipendenti, stando a un’indagine interna, sarebbero riusciti per lungo tempo a gabbare l’azienda, sfruttando i giorni di malattia dei loro figli. Il tutto fatto con il timbro di un medico pediatra arabo, ma i fogli sembrano non essere stati compilati dalla stessa persona – una perizia è stata richiesta al riguardo -. I certificati dei bambini, poi, sfruttano un buco normativo grazie al quale essi vengono ancora consegnati dai dipendenti, e non per mezzi informatici dal medico – per questo il Campidoglio già a luglio ha già organizzato un incontro tra i manager delle Risorse Umane, l’Inps e il Ministero del Lavoro -.
L’epilogo probabile di questa vicenda sarà il licenziamento dei lavoratori, come era stato fatto l’anno scorso con 7 conducenti che avevano presentato certificati pediatrici falsi ad Atac, che ha scoperto l’inghippo dopo aver contattato gli studi medici ai quali erano attribuiti, che hanno negato di averli firmati.
Un altro caso di assenteismo di massa riguarda l’assenza improvvisa di 37 macchinisti su 48 della ferrovia Roma-Giardinetti il 4 febbraio scorso in concomitanza con una protesta – nata dalla paura, smentita subito dall’azienda, dei conducenti che, con la possibile conversione della ferrovia in tramvia, i loro stipendi sarebbero stati tagliati, in quanto le paghe dei tranvieri sono leggermente inferiori di quelle dei macchinisti – di un’associazione di categoria, e che ha comportato la chiusura della tratta. I dipendenti, però, non risultano perseguibili, essendo dotati tutti di certificato medico formalmente valido.
Assenteismo che si profila dunque più forte che mai, e che pone delle legittime domande, soprattutto in vista di un momento così delicato come quello che sta vivendo la città di Roma a causa del Covid-19, che richiede un’efficienza svizzera di tutti i suoi apparati, delle sue infrastrutture e dei suoi servizi, compreso il trasporto pubblico.
Di Simone Pacifici