“Quel pane non è pane”, il Festi-van di cultura musicale e la felce più rara del mondo: notizie dall’Irlanda
Inizia con questo articolo una rubrica dedicata ai giornali e alle notizie più interessanti dei paesi europei: ogni settimana una panoramica sui quotidiani dei 28 paesi membri; oltre il Covid-19, quali sono le news dei nostri vicini?
“Cos’è il pane?” si chiede Scott Simon. No, l’uomo in questione non ha perso la memoria; si sta solamente domandando cosa sia quello che ha mangiato fino ad oggi da Subway. La questione potrebbe diventare ancora più strana se non introducessimo un dettaglio importante: secondo la Corte Suprema Canadese, il pane di Subway, non è, appunto, pane. Non ci troviamo, però, di fronte ad una questione culinaria come quelli che in cucina solitamente dividono i “puristi” dagli “innovatori”. Il problema è, infatti, di natura fiscale. Questo perché, secondo quanto apprendiamo dall’interessante articolo di Alina Selyukh per NPR, il pane, in Irlanda, è esente da tassazione. Per essere però definito pane – e quindi “staple product”, prodotto di base – non deve eccedere il 2% di zucchero; una condizione non soddisfatta dagli sfilatini di Subway (o meglio dalla sua affiliata, l’irlandese Bookfinders Ltd), che eccedono il 10% diventando, quindi, prodotti dolciari. I quali sono soggetti ad una tassazione del 13,5%. Come fa notare l’autrice dell’articolo, questa può essere la prima di una sentenza che può portare a cambiare la norma: variano i gusti e con questi anche le leggi. Al momento, però, il pane non può contenere più della decima parte di zucchero; si prospetta un altro dibattito in cucina.
Se in tutto questo è aumentato l’appetito, l’articolo di Tom Breathnach e Mel Mullan sulle venti food towns d’Irlanda, vi farà venire voglia di prepararvi uno spuntino: per un ottimo manzo si può andare a Moira, mentre per i frutti di mare bisogna spostarsi sulla costa sud, a Dungarvan. E per finire non dimentichiamoci – per rimanere in tema pane – del brown bread ice cream¸che si può gustare a Dingle.
Non si può invece mangiare – almeno per la sua rarità – la felce appena trovata nel Parco Nazionale di Killarney, nella punta sudoccidentale del paese. Per intenderci, questa specie, la Stenogrammitis myosuroides, è stata finora rinvenuta solamente nelle foreste pluviali sulle montagne di Cuba, della Giamaica e della Repubblica Domenicana. Dall’altra parte dell’Atlantico, cioè. Secondo gli studiosi, intervistati dal Guardian, questa felce non sarebbe potuta essere stata portata da qualcuno, ma sarebbe, altresì, una reliquia di un tempo in cui il clima irlandese era simile a quello tropicale. Del resto, il Parco Nazionale è uno dei pochi posti rimasti in Europa che si possono dire foresta pluviale temperata.
Per finire, tutti ricordiamo i momenti canori sui balconi durante la pandemia; in un anno in cui non ci sono stati eventi musicali, questi sono stati, per molti luoghi, gli unici eventi live. Non è stato così in Irlanda, dove – racconta per l’Irish Times Gemma Tipton – alcuni artisti hanno avuto l’idea di attraversare il paese con i camper per portare la musica nelle scuole, nelle case e nei parchi naturali. Un Festi-Van, insomma. Al riparo dei van, con una social distancing assicurata, il Festival in the Van ha attraversato l’Irlanda, seguendo l’idea romantica per cui il Van è appunto, portatore di cultura. Proprio per questo gli ideatori si stanno spingendo oltre e stanno progettando di portare in scena Romeo e Giulietta. Non sarà il balcone, ma vedere i due amanti a distanza di Van ha un suo effetto scenografico.