Voto al Municipio 9:diseguaglianze decisive? Fuori il raccordo
Due sole strade collegano il Trigoria e il suo retroterra al Municipio chiuso dalle mura Raccordo: Via Laurentina e Via della Cecchignola. La chiamavano “Cicoria” ed in effetti, poco è cambiato dai tempi in cui Trigoria era un avamposto della città in un’area di campi e di campagna, isolata nel mezzo dell’Agro Romano; villette, piccoli e grandi sobborghi e un ospedale sono sorti da allora, nuovi quartieri sono stati costruiti, ma la via che collega questa parte del Municipio IX al centro città è rimasta la stessa, seppur nel frattempo raddoppiata e affiancata da un corridoio della mobilità che, però, si ferma a Fonte Laurentina, il quartiere accanto a cui sta sorgendo il nuovo comprensorio di Tor Pagnotta 2.
L’emergenza casa nell’Agro Laurentino
A vederli, l’uno accanto all’altro, sembrano tre fratelli molto diversi fra di loro: Vallerano, il quartiere delle villette; Trigoria, divisa tra Trigoria Alta – villette anche qui – e Trigoria, con le sue case a schiera; Fonte Laurentina, il quartiere nuovo dell’edilizia calmierata. Una città che si espande oltre il raccordo, verrebbe da pensare. Tuttavia, questa zona urbanistica, nella quale vivono circa 30.000 persone, è terza per ettari di superficie abusiva a Roma; 20.000 persone, 2 su 3, vivono su superficie abusiva (anche se la superficie edificata è meno del 3% del territorio). La città si è espansa quindi, ma senza regole in un’area di campagna. Qui l’emergenza casa di cui spesso sentiamo parlare a Roma ha uno dei suoi casi più emblematici.
Giovane, ma senza servizi
L’espansione della città, però, non ha portato con sé i servizi necessari al cittadino: la percentuale di asili nido ogni 1000 abitanti è del 5,4%, peggio dell’EUR (24%), ma comunque meglio del resto dell’area “fuori il Raccordo/ a destra della Pontina” (di qui in poi, “Agro Laurentino”, media 0%). Eppure, l’identikit della famiglia tipo della zona è “con più di 4 componenti” (26,4%, il secondo più alto nel Municipio dopo Porta Medaglia). L’area urbanistica è infatti “giovane” in tutti i sensi; vi è qui la più alta concentrazione del Municipio di under 30 – 34%– ma anche quella che ha visto un più vertiginoso aumento di popolazione dal 2011 al 2010 – anche perché sorta a cavallo di quegli anni. Inoltre, in base ai dati, cercano lavoro entrambi i membri della coppia familiare, anche se, come poi nel resto dell’Agro Laurentino, la percentuale di popolazione con licenza elementare o nessun titolo di studio è elevata (20%, doppio dell’EUR).
Dal punto di vista economico, invece, l’area è piuttosto varia, dividendosi in una zona più benestante, dove la media è di circa 30.000 euro, ed una meno benestante, con 24.000 euro di reddito complessivo medio.
Le battaglie ambientali
Da considerare nell’analisi del voto è anche il tema ambientale: nell’area compresa tra i quartieri di Vallerano, Trigoria e Fonte Laurentina, infatti, a ridosso di una scuola, di una Torre medievale e di un lago formatosi in una ex cava, si sta consumando una disputa su di una discarica. Le associazioni locali, infatti, sottolineano l’importanza storico-ambientale della zona – già dichiarata “di notevole interesse pubblico“- la pericolosità di avere una discarica a ridosso di un corso d’acqua, e il rischio di congestionare il traffico di una via già di per sé congestionata, mentre la Regione afferma che non si tratti di allargamento ma di riempimento, che non comporterebbe un aumento dei volumi di traffico.
Ricapitolando: un’area urbanistica giovane, di famiglie numerose, ed economicamente varia, per certi versi non dissimile dai suoi vicini EUR e Torrino come per numero di studenti e donne lavoratrici, ma con indicatori sociali tipici dell’Agro Laurentino come il numero di famiglie con molti componenti. A ciò si aggiunge una battaglia ambientale in una zona che già di per sé si sente trascurata per la mancanza di collegamenti frequenti. Come vota questa parte di Roma?
Politicamente a metà
Partendo dal dato del ballottaggio per l’elezione del sindaco, Vallerano-Castel di Decima si è espressa per il 51% a favore di Gualtieri e per il 49% a favore di Michetti, con una differenza tra i due di soli 200 voti. Curiosamente, il dato è esattamente a metà tra l’EUR (61% Gualtieri, 39% Michetti) e Santa Palomba (58% Michetti, 42% Gualtieri). D’altra parte, al primo turno Gualtieri era arrivato terzo dopo Michetti (37,6, dato più basso per l’Agro Laurentino ma più alto per tutto il resto del Municipio) e Raggi (22,5 in linea con Spinaceto e Mezzo Cammino). Calenda, invece, aveva ottenuto il 16% dei consensi, il terzo dato più alto fuori dal Raccordo (curiosamente, gli altri due sono sempre nel IX Municipio, a Spinaceto e Mezzocammino, vicino all’EUR calendiano).
In quest’area urbanistica, FdI ha ottenuto il suo massimo, 101 voti, nella sezione di Via Ardeatina 1274, mentre il massimo della Lega si è avuto poco distante, a Via Luigi Chiarini, Vallerano, con 87 voti. Del resto, alle elezioni del 2019, le Europee, la Lega aveva ottenuto il 29% dei voti, crescendo di 18 punti percentuali in un solo anno; FdI, invece, non aveva compiuto lo stesso balzo in avanti, attestandosi sul 11%.
All’affermarsi della Lega, come in molte parti di Roma, si è accostata la discesa elettorale del Movimento 5 Stelle, qui passato dal 38% delle elezioni politiche del 2018, al 22% delle Europee, su cui si è poi attestato anche in queste ultime elezioni.
Astensionismo e servizi essenziali
Altro dato interessante è quello sull’astensionismo. Vallerano-Castel di Leva-Fonte Laurentina si situa, infatti, ancora quasi a metà tra l’EUR e Santa Palomba ma tendente verso il primo, con un 46% di partecipazione al ballottaggio.
Man mano che ci allontaniamo dal centro città, quindi, notiamo come salga l’astensionismo ma aumenti anche la percentuale di partiti come la Lega, il Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia. Allo stesso tempo, è interessante notare come i più alti consensi di questi partiti si possono trovare in zone dove vi è una forte mancanza di servizi essenziali, disagio economico e basso reddito, che spesso si fondono nelle aree più lontane dal centro città. In altre parole, questi partiti, come evidenziato anche dal notevole numero di preferenze ottenute, si dimostrano radicati nel territorio e espressione di un disagio e di un malcontento sociale molto forti nelle zone “fuori il Raccordo”. Questo sarà ancora più evidente nel prossimo articolo, dedicato a Santa Palomba.